Una vita per la letteratura «L’istruzione sta cambiando»

Giorgio Panizza è un docente universitario a Pavia e Cremona

e ha curato la nascita dell’importante Biblioteca di Studi Umanistici

L’università come ideale teatro per lo sviluppo di conoscenze, rapporti umani, esperienze. In periodo di pandemia, il ruolo centrale degli atenei nella creazione del domani della nostra società è stato forse posto in secondo piano. Ma qualcosa in realtà si è mosso, attraverso progetti importanti che sfruttando le nuove tecnologie hanno reso, forse, ancor più vicine le aule agli studenti. Ed è grazie alle parole del mortarese Giorgio Panizza, docente di letteratura presso l’Università di Pavia, più precisamente presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona, che possiamo fare un punto della situazione particolarmente interessante: «Attualmente – precisa – le università sono chiuse. Il tema è fondamentale. Gli atenei chiaramente sono enti autonomi, ognuno di essi entro certi limiti può svolgere in autonomia le proprie attività. Quando sono state sospese le lezioni in presenza, Pavia si è dotata di una strategia apprezzabile: ha ribadito che la funzione dell’università è quella di svolgere attività didattica e di ricerca il più possibile, comunque, in presenza. E così ci siamo adeguati anche a livello tecnico, con telecamere, microfoni e apparecchiature radio e video, studiando in maniera attenta la gestione in assoluta sicurezza delle presenza. È stata creata un’app – prosegue il professore – a cui gli studenti iscritti devono accedere per segnalare l’intenzione di presenziare alle lezioni a distanza o di persona. Così ogni docente può verificare se il numero degli studenti corrisponde alla soglia massima prevista per garantire la sicurezza in quella determinata aula, valutando anche se necessario eventuali turni. Tutto ciò ha funzionato fino a novembre, quando le autorità pubbliche hanno insistito affinché chiudessimo. E l’Università, per un senso di responsabilità, ha chiuso puntando solo sulle lezioni a distanza. Ma noi adesso siamo pronti per ripartire». Sugli esami: «È possibile, a scelta dello studente, fare in presenza quelli scritti, ci sono applicazioni e sistemi per gestire lo scritto a distanza, ma non nascondo che ci siano delle criticità. Gli orali, invece, sono a distanza. Le lezioni ripartiranno a metà febbraio, e se ci dovesse essere il via libera ripartiremo con le lezioni miste». Panizza, classe 1955, è nato e cresciuto a Mortara, attualmente risiede a Pavia: «Dal 2000 insegno presso il Dipartimento di Musicologia di Cremona, ma da quest’anno ho un corso a Pavia. Ho avuto la fortuna, durante il rettorato di Fabio Rugge (che nel 2019 è stato sostituito da Francesco Svelto, ndr), di essere chiamato come Delegato al Sistema bibliotecario d’Ateneo. Un’esperienza notevolissima che ha avuto anche ricadute sul territorio lomellino, e che è stata importante in quanto abbiamo completato la Biblioteca di Studi Umanistici». L’Università di Pavia è il centro di una rete che coinvolge tutto il territorio anche attraverso la costituzione del Catalogo Unico Pavese, disponibile visitando il sito internet openweb.unipv.it: «Se un utente chiede dove si trovi un determinato libro – precisa ancora il professore – noi gli spieghiamo i centri in cui è disponibile. Questo permette a tante biblioteche magari piccole ma innovative, e a realtà di valore come la stessa biblioteca di Mortara, di fare parte di una rete». Panizza, tra l’altro, è nipote di Silvio Santagostino, pittore scomparso nel 1971 all’età di 87 anni e grande nome dell’arte locale e non solo: ancora oggi in via Bressa è visibile una targa in suo ricordo. 

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