Gli utenti dell’area cani di via Mirabelli hanno posizionato una rete «Il Comune è stato informato da mesi, ma non abbiamo avuto risposta»
Un degrado crescente segnalato negli anni e del quale abbiamo più volte parlato, quello dell’area cani di via Mirabelli. In particolare, le critiche degli utenti riguardano i problemi alla recinzione: il rischio che gli animali scappino esiste. E così, la gente ha deciso di rimboccarsi le maniche per non attendere l’intervento tardivo delle istituzioni. Ma non si parla solo di questo. «L’area – sono le parole di una cittadina, Francesca Scaccianoce – invece di essere considerata un servizio aggiuntivo offerto alla gente, che sempre più ospita animali in casa, viene considerata una scocciatura di cui occuparsi e per cui ogni tanto dover dare un “contentino” alle persone. Io per anni ho segnalato incuria soprattutto in primavera ed estate quando i forasacchi crescono indisturbati rappresentando per i nostri cani un rischio che annusando spesso li inalino con interventi a carico dei proprietari ingenti oltre che di sofferenza dei cani, e la prevenzione della cosiddetta processionaria, pericolosa per gli animali ma anche per l’uomo. Ogni anno è la stessa storia, i forasacchi tagliati un paio di volte in tutta l’estate e la processionaria con cui bisogna convivere evitando di camminare sotto le piante, con il reale pericolo di trovarsele addosso». Inoltre – prosegue la donna – «un paio di anni fa un mio cane, morto ormai da qualche mese, ha inalato un forasacco proprio nell’area cani Mirabelli e nonostante abbia mandato in Comune le foto del forasacco estratto dal veterinario, e una lettera della clinica veterinaria che spiegava la delicatezza dell’intervento in anestesia e le foto da me fatte del campo invaso da erbacce e forasacchi, con anche la richiesta di rimborso delle spese ammontanti a poco meno di 300 euro, solo dopo un anno sono stata contattata dall’assicurazione del Comune che mi ha gentilmente spiegato di non avere ricevuto evidenza chiare di quanto accaduto, in parole povere il Comune di Mortara ha aperto il sinistro ma non fornito loro la documentazione da me ricevuta e senza alcuna iniziativa di comprendere quanto accaduto». Veniamo alle recinzioni: «Ho inviato una mail in Comune con cui chiedevo di cambiare la rete confinante con il campo, la parte in cui spesso cani grossi riescono a scappare per loro indole, addirittura dicendomi disposta a trovare persone che si prestassero per sostituire la rete, acquistata però dal Comune. Penso di averla inviata verso ottobre-novembre, non ho ricevuto risposta. Non si è mai visto nessun responsabile del Comune venire ad accertarsi dello stato dell’area cani, né a rispondere a una nostra segnalazione tramite social nonostante alcuni siano attivi, come se la cosa non fosse prioritaria per l’interesse pubblico. Quando arrivai a Mortara 15 anni fa da Milano sembrava di vivere in un luogo da favola, oggi ovunque ci si giri l’incuria e la sporcizia sembrano volontariamente ignorate, come se i cittadini si dovessero abituare a questo a tutti i costi». Da qui la decisione di puntare sul “fai da te”: «Grazie a uno scarto donato da un cantiere, abbiamo rattoppato il confine con il campo». È appunto un “rattoppo”: «Ovviamente andrebbe sistemato meglio, ma almeno disincentiva i cani a scappare attraverso i campi».