CORONAVIRUS LA LOMELLINA IN ALLERTA

La parola “coronavirus” fa ormai parte del lessico quotidiano e la paura si percepisce in tutti, anche tra coloro che ci scherzano. La nostra Lomellina è in allerta massima, così come succede in tutta la provincia di Pavia, ma a guardar bene noi siamo ai margini di una trentina di casi provinciali accertati solo a causa dell’episodio di Garlasco, un uomo che si era recato a Codogno per lavoro. Ora i protocolli scattati sono restrittivi, al di là delle disposizioni della Regione siamo noi stessi che dobbiamo cercare di essere prudenti. Inutile ripetere le norme essenziali da seguire, come quella di lavarsi le mani il più frequente possibile, una misura banale ma efficace. Non bisogna spaventarsi del fatto che ci siano reparti ospedalieri chiusi. In questo periodo è meglio evitare di andare in un luogo dove potenzialmente si potrebbe crearsi un contagio. I ricoveri programmati sono stati tutti rinviati, così come le visite ambulatoriali. Si interviene solo per un’emergenza in un momento in cui ogni sanitario è utile per operare sui problemi più gravi. Difficile stabilire, però, dove sta la giusta misura tra la precauzione e l’allarme eccessivo. Che ovviamente chiude tutti in casa. Va ammesso che questa situazione a lungo andare potrebbe ammazzare la nostra economia. Già c’è una fabbrica chiusa, per fortuna una sola, perchè siamo lontani dall’epicentro. Ma l’evolversi della situazione non è ancora prevedibile. Ed è questa incertezza che mette i cittadini nella condizione di essere insicuri. L’esempio degli operai siciliani di Mortara che hanno chiesto di andarsene immediatamente a casa è lampante. Se si può è meglio fuggire il più lontano possibile. Se ne tornano, forse a Palermo, dove c’è il primo caso segnalato, anche là, portato da una turista bergamasca. Intanto i Paesi esteri chiudono i voli dall’Italia, mentre noi non siamo stati capaci di effettuare controlli sicuri dall’estero. Perchè una cosa è certa, il Coronavirus è arrivato in Italia provenendo da qualche parte e non è stato bloccato e accertato al momento giusto, nè fermato a Codogno nel modo giusto. Prima o poi doveva capitare, ma sarebbe stato meglio evitare.

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