Questa particolare maturità «vanifica anni di sforzi»

Bisogna inserire il curriculum di ogni alunno, ma manca la piattaforma

«Avevamo preparato i ragazzi a una tipologia diversa di prova»

Per il secondo anno consecutivo gli esami di maturità  avranno una forma anomala a causa dell’emergenza Covid. L’esame consisterà in una prova orale di natura interdisciplinare che prenderà le mosse da un elaborato scritto comprendente le due materie di indirizzo per ogni ciclo di studi. Esso verrà predisposto dal Consiglio di Classe e assegnato a ciascuno studente entro il 30 aprile. Gli studenti avranno tempo fino al 31 maggio per elaborare la tesina. La commissione d’esame sarà formata da docenti interni e da un presidente esterno. La valutazione dell’esame sarà in centesimi, 60 per la valutazione del percorso scolastico del triennio e 40 per la valutazione delle prove d’esame. «La novità è che l’elaborato  sulla seconda prova viene assegnato dal Consiglio di Classe di concerto con i docenti delle materie – spiega Viviana Saino, docente di materie letterarie dell’Omodeo – Il colloquio è uguale allo scorso anno:  si comincia con l’elaborato presentato; si passa poi alla presentazione al candidato  di un brano di poesia o di prosa. Il candidato ha qualche minuto per correlare il documento con le altre discipline. Nell’indirizzo linguistico abbiamo anche il percorso “Esabac” che porta a un titolo di studio equipollente in Italia e in Francia – conclude Saino – anche in questo indirizzo sono stati eliminati i due scritti e introdotto un esame orale rafforzato in francese». La parola a Luisa Laboranti docente di matematica e fisica al liceo scientifico mortarese: «Sarà una prova difficile soprattutto per noi docenti di matematica e fisica, materie di indirizzo per i licei scientifici. Per 5 anni abbiamo allenato i nostri alunni a una tipologia di prova ben definita e particolarmente impegnativa. Ora questo sforzo è in parte vanificato. Dobbiamo predisporre entro il 30 aprile gli elaborati da somministrare agli alunni, uno diverso per ogni studente, in base al curriculum di ciascuno, che consenta loro di fare collegamenti  con le altre discipline. Personalmente, in anni di “tesine” viste agli esami di maturità, ho sempre trovato difficili e talvolta azzardati i collegamenti tra  matematica, fisica e le discipline afferenti all’area umanistica». Infine il parere di Maria Vittoria Roncaglione, docente di materie letterarie al Ciro Pollini: «Le modalità dell’esame sono state comunicate con troppo ritardo. Fra le novità c’è l’obbligo di inserire il curriculum di ogni studente ma il Ministero non ha ancora predisposto una piattafoma su cui lavorare. L’altra novità importante è l’inserimento nel colloquio finale di “educazione civica”, nuova materia introdotta quest’anno come insegnamento trasversale con 33 ore annuali con la supervisione di un docente coordinatore di istituto e uno di classe. Certamente la formula dell’esame individuata non è il massimo – conclude ma dobbiamo adeguarci alla situazione».

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