Grazie alla cooperazione tra la biblioteca e la Coop “Come Noi”
gli utenti possono ora portare a casa un ramo di erbe officinali
L’Annfas di Mortara porta al Civico.17 un nuovo e originale progetto, a parlarne è Simone Lambra, educatore della Cooperativa Come Noi, che gestisce le attività del ragazzi dell’Anffas: «L’idea è della bibliotecaria Antonella Ferrara, che ci ha chiesto un aiuto per gestire un angolo di erbe aromatiche nel giardino della biblioteca». Come premessa va detto che la cooperativa Annfas ha un progetto sperimentale, “Per fare casa”, che utilizza gli spazi della biblioteca, e durante il periodo Covid è stato sospeso per sicurezza. «Questo nuovo intervento – prosegue Lambra – ospita una decina di persone con disabilita e funziona molto bene. Abbiamo dovuto, all’interno dei nostri vari servizi, seguendo ottanta persone, suddividerle in tanti gruppi e cercare diversi luoghi in cui farle incontrare. L’idea di utilizzare la biblioteca per ora utilizzata solo parzialmente è venuta lo scorso luglio. I ragazzi in grandissima sicurezza si prendono cura di questo spazio datoci in giardino per coltivare degli angoli di erbe aromatiche. Per realizzarlo ci ha aiutato Fiorenzo, un esperto agronomo, abbiamo preparato il terreno e piantato venerdì scorso le piantine». «Una volta cresciute – presgue Lambra – oltre che abbellire questo angolo serviranno per gli utenti che vogliono raccogliersi un rametto di timo, menta, o rosmarino ed è un modo da parte nostra di ridare alla collettività quello che ci è stato dato. Il comune ci è stato molto vicino dandoci uno spazio per continuare e perseguire i nostri obiettivi di autonomia personale, vuole essere un riconoscimento e sottolineiamo che l’obiettivo principale nei nostri progetti è quello di far emergere come cittadini attivi le persone con disabilità. Infine questo angolo verrà gestito da loro stessi, insieme ad educatori e volontari, e ci sarà la possibilità di uno scambio qualora dovessero arrivare delle persone che già frequentano la biblioteca e gestire insieme queste parti della biblioteca».
