È la richiesta del presidente Massimo Sommi e di Ilaria Dolara del Pool «Tutti stanno riaprendo, qui invece le condizioni ancora mancano»
«La gestione e manutenzione del campo sportivo è rimasta quella dello scorso anno, non basta un taglio dell’erba in fretta e furia per consentire la riapertura dell’impianto» afferma il presidente del Calcio Mortara Massimo Sommi. Strutture analoghe attorno a Mortara sono già state tutte riaperte. La manutenzione è in capo ad AsMortara, ma l’assessore allo sport rimane Gigi Granelli. È lui che ha voluto la rivoluzione degli impianti che si traduce molto semplicemente nel nuovo corso che deve avere il campo sportivo, non più gestito da una sola società di calcio, SS Mortara, ma direttamente dal Comune. «Iniziare allenamenti e campionato in una struttura di questo tipo potrebbe diventare impossibile – afferma Sommi – noi in passato abbiamo diverse volte pensato di andarcene. La realtà delle cose è che adesso potrebbe diventare impossibile restare, anche volendo. La struttura è fatiscente, in più dobbiamo pagare per giocare. Non solo, il campo è in condizioni pessime, non basta tagliare l’erba, vanno anche chiusi i buchi, concimato, realizzata una manutenzione che noi facevamo normalmente e che oggi non facciamo più perché il campo non è nostro. Non vorrei entrare nel merito di polemiche assolutamente inutili. Se quando sarà il momento di iniziare a giocare lo stato di campo e tribune consentiranno di poterlo fare valuteremo i costi. Se non ci saranno le condizioni ovviamente dovremo prendere strade diverse. Ormai le carte devono essere scoperte». Difende la presenza della società del calcio in città anche la presidente del Pool Sport Ilaria Dolara. Massimo Sommi è il vice presidente della stessa associazione sportiva: «Nessuno, credo, voglia che il calcio si sposti e neppure che resti solo con pochi bambini. Anzi vorremmo che il campo fosse messo nelle condizioni ottimali per iniziare già da ora gli allenamenti. Questo sport potrebbe già iniziare, ci sono vincoli, non si può accedere agli spogliatoi, ma se il campo è in ordine le squadre possono tornare ad allenarsi». Una critica arriva dalla Dolara per l’atteggiamento che si è tenuto in questi mesi: «Abbiamo avuto un periodo di chiusura e di difficoltà per tutti. Ma le imprese hanno lavorato. Sarebbe stato logico sistemare tutte le magagne degli impianti in questo periodo. Invece non è stato fatto pressoché nulla se non che inviare una lettera a tutte le società che le avverte, in caso di lavori, che le strutture sportive saranno chiuse e le stesse società dovranno trovarsi altri posti dove giocare e allenarsi». (b.r.)