Il Comune tiene chiuso il teatro. Ci pensano i vandali ad aprirlo

È una delle zone franche della città, non ci sono  controlli e custodia

La costruzione è abitata dai gatti e dai piccioni. Ma qualcuno è entrato 

Il teatro comunale è uno degli edifici più importanti della città. Se qualcuno avesse dei dubbi può recarsi all’ingresso del posteggio situato in fianco all’edificio. Si entra da via Belluschi e sulla destra c’è l’ampia apertura prevista per il retropalco. Da quella entravano i materiali da utilizzare per l’allestimento delle scene. Era chiusa da due cancelli metallici, legati tra di loro (da anni) con un  filo di ferro, arrugginito dal tempo. Ora uno di questi legacci è stato staccato e uno dei teloni di plastica che  chiudevano la parte alta strappato. A far questo è difficile che possa essere stato il vento. Non certo il maltempo ad aprire una chiusura così consistente. Il primo cancello è aperto e per scavalcare il secondo è proprio un gioco da ragazzi. Chi ha voluto, forse in orario di coprifuoco, accedere al teatro, potrebbe avere staccato, aggrappandosi, anche il telone di plastica che è lì da vent’anni o più. Non c’è nulla da proteggere, in effetti. Dentro, il pavimento è sventrato. Chi eventualmente si fosse intrufolato per curiosare avrebbe trovato solo piccioni e gatti. In compenso, strappando quel telone, ha consentito  a tutti di vedere, oggi, la bellezza di qual luogo antico, che ci trascina dalla belle epoque. Il teatro è stato inaugurato il 5 settembre del 1846 con Ernani, di Giuseppe Verdi. Opere, veglioni, ricevimenti e serate danzanti si susseguirono fino agli anni Sessanta, anche Mina vi tenne un concerto. Ci furono importanti convegni. Uno degli ultimi con la presenza di Carlo Ripa di Meana. Poi la struttura fu chiusa e oggi giace abbandonato. È certamente un impegno gravoso pensare al futuro di questo immobile e alla sua sistemazione, ma prima o poi si dovrà fare, e  chi si volta dall’altra parte non fa un buon servizio alla città. Il presidente di Italia Nostra Giovanni Patrucchi, recentemente, ha voluto recarsi dal sindaco Marco Facchinotti proprio per perorare la causa di un salvataggio: «È necessario difenderlo almeno dal degrado – afferma Patrucchi – Sono parecchie le finestre le cui chiusure posticce in materiale plastico sono state divelte dal vento delle ultime settimane. All’interno dell’edificio posso pensare ai piccioni che entrano ed escono da qualsiasi apertura. Ho fatto anche presente che di bandi regionali per recuperare questa struttura ne sono passati parecchi, anche recentemente, ma la città di Mortara non ha mai partecipato a nessuno di questi». Intanto da non poco tempo sono anche i gatti selvatici del centro città ad averlo scelto. In una delle porte che si affacciano sulla piazza del posteggio alcune gattare offrono quotidianamente cibo e acqua. Questo mette i felini in condizione di scegliere l’immobile come loro casa ma di non essere per nulla intenzionati a fa fuggire i piccioni. Il gatto selvatico nutrito artificiosamente – ha spiegato un veterinario mortarese – cessa di essere predatore. Così sia i piccioni che i gatti convivono in teatro senza infastidirsi troppo. Gli allarmi sono anche quelli delle porte sul davanti (disegnate dagli studenti delle scuole medie ormai più di vent’anni fa) e delle finestre senza copertura, così come quello di una porta laterale di via Belluschi, sfondata da qualche mese. Servono riparazioni e una pulizia interna. E più si va avanti più la situazione peggiora. 

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