Spaccio in aperta campagna L’allarme è sempre più serio

Si tratta di una zona isolata che facilita l’andirivieni di soggetti poco raccomandabili. Il Comune: «Le forze dell’ordine stanno indagando»

Ancora problemi di sicurezza nelle campagne lomelline. Ne avevamo parlato un paio di settimane fa sul nostro giornale a proposito dei casi di spaccio di droga alla cascina  “Borghesa”, alla periferia di Mortara. Il caso si sarebbe ripetuto anche nei giorni scorsi nel territorio di Gambolò, sull’argine del subdiramatore Pavia del canale Quintino Sella. Si tratta di una zona isolata e, come tale, spesso soggetta ad episodi di microcriminalità. Il caso è stato segnalato da Andrea Olivelli, che negli anni Novanta è stato sindaco di Mortara, che ha voluto far presente la sua amarezza. «Un giretto nelle campagne lomelline con sorpresa… – ha detto – in una zona, dove non ho mai trovato gente se non in periodo di funghi o caccia. Ho notato un via vai di auto e biciclette con gente “strana”. Dire che mi sono rotto le scatole è un eufemismo. Essere osservati, guardati di traverso da questi soggetti che spacciano alla luce del sole, impuniti e soprattutto non disturbati, mi fa venire un travaso di bile. L’auspicio ovviamente è che chi di dovere si occupi di questa situazione». Dal canto suo, investita della questione, l’amministrazione comunale gambolese è informata della questione e promette di andare a fare luce fino in fondo. «La segnalazione ci è arrivata – fa sapere il primo cittadino, Antonio Costantino – abbiamo già preallertato le forze dell’ordine che cercheranno di fare chiarezza sulla vicenda». Ritorna dunque anche il problema dei controlli. Per inciso, il Comune ha spostato gli uffici della Polizia locale all’interno del Castello Litta nel piano di ristrutturazione che entrerà nel vivo a partire da questo mese. Nelle scorse settimane è stato aperto anche un avviso pubblico per l’assunzione, mediante mobilità, di un nuovo agente a tempo indeterminato e ampliare così l’organico che attualmente comprende sei vigili. 

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