A scuola in estate? L’Omodeo apre all’idea, dubbi del Pollini

A scuola anche durante la stagione estiva, attraverso un piano già avviato dal ministero dell’istruzione, per consentire agli studenti di recuperare la socialità ma anche lavorare sull’apprendimento. Non con lezioni tradizionali, ma a quanto pare attraverso attività educative che vedono al centro musica, arte, sport e mondo digitale. Accanto, forme di potenziamento delle competenze. In un anno scolastico particolare come questo, “il piano scuola estate” sta facendo discutere. L’adesione, anche da parte di insegnanti e famiglie, è volontaria. Ma cosa accadrà a Mortara? Un primo punto della situazione lo fornisce Stefania Pigorini, dirigente dell’Omodeo: «Il piano descrive tre fasi e altrettante tipologie di finanziamento. Su una fase ci sono già delle specifiche ed esiste un bando, sulle altre due tipologie ci sono indicazioni al momento di massima. Si parla di adesione volontaria da parte degli istituti, in particolare per quanto riguarda l’accesso alle fonti di finanziamento. Il bando che afferisce a fondi europei ha come scadenza il 21 maggio. C’è un’altra forma di finanziamento che rimanda ai fondi dell’ex legge 440, la terza tipologia parrebbe assegnare fondi in automatico sulla base delle caratteristiche della scuola». Sulle fasi del piano: «Una prima – sottolinea anche Stefania Pigorini – viene identificata nel periodo estivo, una seconda a settembre, una terza estende le azioni a tutto l’anno scolastico. Sia chiaro che i fondi europei riguardano attività extracurricolari. Qui bisogna distinguere tra quelle che hanno finalità di potenziamento o che perseguono obiettivi di recupero della socialità, dalle attività di recupero discliplinare per studenti che non dovessero raggiungere la sufficienza a fine anno. Per questi ultimi verranno potenziate le iniziative relative al recupero, tenendo comunque conto che saremo in estate e che non tutte le aule sono dotate di impianto di condizionamento. Non abbiamo analizzato tutte le possibilità con il collegio docenti, ma certamente le consuete attività di recupero le manterremo, e con i fondi a disposizione le potenzieremo. Stiamo poi pensando ad altre tipologie di proposte, magari, con un respiro più ampio. Dobbiamo inoltre tenere conto che sì, gli studenti hanno perso qualcosa in socialità, ma al termine dell’anno scolastico hanno anche bisogno di un periodo di sano riposo. È quindi presto per entrare nel dettaglio – conclude la dirigente del liceo – possiamo certo affermare che l’Omodeo c’è e farà la sua parte, magari attraverso progetti che dall’estate vadano poi a svilupparsi anche nel corso del nuovo anno». Michela Canfora, presidente del Ciro Pollini, nell’analizzare la situazione non nasconde di riscontrare alcune criticità: «Ho letto il progetto e, per quanto bello e apprezzabile il fatto di destinare risorse alle scuole, devo anche dire che siamo tutti stanchi e abbiamo tutti bisogno di riposo, e di riprenderci per lavorare al meglio il prossimo anno. Forse – prosegue la dirigente dell’istituto professionale mortarese – queste risorse sarebbero state più utili se utilizzate per potenziare l’organico riducendo il rapporto alunni-classe per garantire una didattica migliore e un più facile recupero della socialità». Per le singole scuole la partecipazione risulta libera, è quindi anche possibile dire di no. «Non siamo ancora arrivati a una decisione definitiva – il commento in tal senso di Michela Canfora – dunque è ancora tutto da valutare». Qualche dubbio non lo nasconde neppure Piera Varese, che è la dirigente dell’Istituto Comprensivo, che copre quindi dalla scuola dell’infanzia fino alle medie. «L’idea è buona, soprattutto per quelle realtà in cui la scuola è stata sospesa a lungo. Noi abbiamo iniziato a settembre una settimana prima e oggi stiamo tenendo duro in presenza o a distanza dove necessario. Siamo sicuramente stanchi, al momento ci resta da concludere un anno difficile con scrutini ed esami». 

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