Anffas, due case per 10 disabili Un altro sogno diventato realtà

Un doppio alloggio, e c’è spazio per realizzare altre unità abitative «Il progetto promuove l’emancipazione degli adulti con disabilità»

Due unità abitative, spazi comuni, un ampio cortile sono il biglietto da visita del progetto “A casa mia” che sarà inaugurato sabato prossimo, 29 maggio, alle ore 10, in via Mirabelli. È un altro sogno che diventa realtà grazie alla collaborazione fra la Fondazione Dopo di Noi per Mortara e Lomellina Onlus, l’Associazione Anffas di Mortara e la Cooperativa sociale Come Noi. Un progetto che ha impegnato la Fondazione Dopo di noi per un milione e 300mila euro, finanziato da anni di raccolte sul territorio, da un bando di Banca Ups, dalle famiglie dei ragazzi e dall’aiuto di altri. Non vi sono soldi pubblici, ma solo del territorio. Ovviamente non si ha a disposizione tutti i fondi, una parte è coperta da mutuo. «Sabato prossimo inauguriamo questi due alloggi – esordisce Roberto Mori, presidente della Fondazione Dopo di Noi – ciascuno può ospitare cinque persone. A essi si aggiungono spazi comuni e di servizi, oltre alla stanza per un operatore». E c’è ancora spazio per realizzare altre due unità abitative. Le due nuove unità abitative sono destinate, da metà giugno, alla coabitazione delle persone, nell’ambito del progetto A Casa Mia. «Il progetto A Casa Mia – interviene Nadia Farinelli, presidente dell’Associazione Anffas – è di ambito sociale concepito per promuovere l’emancipazione dai genitori, delle persone adulte con disabilità. Attraverso un’azione di sostegno sociale e abitativo si promuove la co-abitazione delle persone adulte per avviarle alla realizzazione di  percorsi di vita indipendente e per ridurre la dipendenza esclusiva dai genitori e dai servizi diurni e residenziali». Nella struttura vivranno dieci ragazzi e ragazze che si conoscono da tempo. «Da metà giugno – spiega Elisabetta Amiotti, presidente della Cooperativa Come Noi – inizieranno a trasferirsi i primi residenti. Con la fine di giugno tutti e dieci vivranno nei due appartamenti. Sarà una vita normale, fra le mura di questi due alloggi, ma potranno utilizzare anche spazi comuni. E sempre alla presenza di qualche operatore della nostra cooperativa. Sarà una vita più autonoma rispetto a quella in struttura. Anche le stanze oltre ai mobili, saranno arredate con gli effetti personali. Potranno anche ospitare persone per pranzi, cene, pomeriggi, cosa impossibile in struttura». Esistono già due unità abitative, una a Parona e una a Tromello e ciascuna ospita cinque persone. Ora si aggiunge quella di via Mirabelli. 

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