Lucrezia Parolo, promessa dell’Inter. Ha brillato nel campionato Primavera

Figlia del sindaco di Cassolnovo Luigi Parolo, veste di nerazzurro da quando frequentava la terza media. Oggi ha 18 anni e come difensore centrale si sta togliendo soddisfazioni

CASSOLNOVO – Sui campi di calcio italiani c’è una giovane promessa lomellina che sembra avere le carte in regola per poter sfondare. Si tratta della cassolese Lucrezia Parolo, ha 18 anni ed è la figlia del sindaco di Cassolnovo, Luigi Parolo. Gioca come difensore centrale e due settimane fa con l’Inter Primavera femminile è arrivata terza alle Final Four del campionato Primavera, battendo la Florentia San Gimignano, dopo la sconfitta in semifinale contro la Roma. Con il pallone è stato subito amore a prima vista: chi la conosce racconta che gioca sin dall’età di cinque anni e, dopo gli esordi con la Cassolese, la squadra di calcio locale che milita in Seconda Categoria, seguendo le orme del fratello Nicolò, anch’egli calciatore di buon livello, veste ora i colori nerazzurri da quando frequentava la terza media. La sua è la classica storia di “una su mille che ce la fa” grazie al talento, all’abnegazione e, perché no, anche con un po’ di fortuna che non guasta mai nella vita, soprattutto in un mondo altamente competitivo come quello del pallone in rosa che soprattutto negli ultimi due anni sta riscuotendo sempre più consensi e visibilità. Avremmo voluto scambiare due parole con Lucrezia ma non è stato possibile a causa del ferreo diniego della società, sempre molto attenta a tutelare le proprie professioniste nelle interviste anche sui giornali locali. Siamo però riusciti a parlare con il padre Luigi, molto conosciuto a Cassolnovo non soltanto per l’incarico pubblico che ricopre. «Da padre – racconta – è sicuramente una bella soddisfazione vedere una figlia che è riuscita dal basso a raggiungere risultati di rilievo. Non di meno vorrei rimarcare anche la grande disponibilità mostrata da parte della scuola che frequenta, il liceo Cairoli di Vigevano, in particolare dai suoi docenti e compagni, nell’assecondare i suoi impegni sportivi per quanto possibile. Il resto è ovviamente farina del suo sacco. Noi non possiamo fare altro che starle vicino e sostenerla: non vogliamo metterle pressione. Poi ovviamente quel che sarà del suo futuro si vedrà», conclude. Di sicuro il tempo è dalla sua parte.

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