Diversi negozi restano chiusi. Salta il mercato. «Siamo tutti a terra»

Le ultime disposizioni che hanno allargato la “zona rossa”anche alla città di Mortara hanno condizionato l’attività di molti esercenti. Nonostante il blocco dopo le 18 sia previsto dal decreto del Governo solo per bar e ristoranti è ovvio che l’intero comparto commerciale risenta pesantemente delle disposizioni che vengono impartite a spot. Sono gli stessi commercianti a “tirarsi indietro” chiudendo volontariamente dei bar in centro e dei negozi. Ieri, inoltre, la decisione tra il Comune e il rappresentante provinciale degli ambulanti, Renato Scarano, di chiudere il mercato di venerdì 13 marzo. «La situazione è grave – afferma il presidente di Ascom Mortara Edoardo Rossi – questo lo stiamo capendo tutti. Inoltre la gente è spaventata, sta iniziando in città un principio di panico. Quindi non esce di casa. Forse servirebbero comunicazioni più chiare. Per l’emergenza occorre una sorta di “coprifuoco” per due settimane? Allora il Governo lo dica a chiare lettere e attiveremo solo un servizio di prima necessità. Tutti stanno risentendo pesantemente di questa situazione. È evidente che commercialmente siamo a terra, non si può più lavorare». Quindi il commercio in tempi brevi, potrebbe subite un tracollo? «Mi pare ovvio. Abbiamo bisogno di segnali, ma sembra che più che segnali certi sia certa la confusione. Servono degli interventi immediati a sostegno del comparto, altrimenti quando usciamo da questa situazione gravissima non saremo più in grado di risollevarci». Direttive che devono arrivare dal Governo? «Direi di si – aggiunge Rossi – serve una direttiva, le scadenze ci sono, i pagamenti pure, devono muoversi ai piani alti altrimenti si blocca tutto e sarà una debacle economica». Qualcosa potrebbero fare anche i Comuni? «Certo, ci sono anche le tasse comunali da pagare, non solo quelle dello Stato. Anche per queste serve un intervento dei sindaci che facciano pressione sullo Stato». Dal punto di vista sindacale l’Ascom di Mortara in questi giorni è subissata di telefonate e di richieste di chiarimento. Il segretario Alberto Zaverio afferma: «Cerchiamo di spiegare al meglio le disposizioni, ma il problema è che moltissimi vogliono chiudere per preservare la clientela dal Coronavirus, ma questa è una scelta volontaria. La normativa prevede la possibilità dei mercati dal lunedì al venerdì per tutti i generi. L’unica restrizione prevista dalle disposizioni vigenti riguarda i giorni festivi e prefestivi dove possono essere organizzate solamente bancarelle di generi alimentari. Dobbiamo constatare che molti sindaci del territorio hanno scelto di sospendere i mercati nei rispettivi comuni in quanto oggettivamente non in grado di garantire il rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie previste in una situazione tanto complessa come quella del coronavirus».

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