Caterina Comeglio, una giovane cantante che si sente attrice Vive grandi spettacoli, l’insegnamento e non dimentica la sua città

È nata nel 1990, ma ha alle spalle delle esperienze che molti artisti si sognano. Caterina Comeglio è figlia d’arte, ma la strada se l’è creata tutta per suo conto, consapevole che quello della sincerità e della genuinità sarebbe stata l’unica via possibile per farsi largo in un mondo che di facile non ha nulla. «Quando avevo quindici anni mio padre mi ha comperato un sax, lo strumento che suona lui, ma mi è bastato un solo mese per capire che non era il mio strumento. Non ho  costanza» afferma. Oggi è una giovane cantante e si destreggia ampiamente nel paonorama dello spettacolo. Il prossimo venerdì 16 luglio sarà a Trieste, per un omaggio a Lelio Luttazzi nella città in cui il grande artista è nato. «Sono molto orgogliosa di avere vinto il premio intitolato a lui nel 2019. Venerdì a Trieste  ci sarà anche la moglie, con cui è nato un particolare affetto». Caterina, però, sulla sua professione sfodera giudizi molto pacati. «Non ho una voce speciale – dice – non è un dono. Piuttosto, invece, mi è sempre piaciuto interpretare. In molti apprezzano. Mi capiscono dalle espressioni del volto. Infatti quello che mi è sempre piaciuto è stato accompagnare le persone che ascoltano a fare un viaggio». Caterina, però, ha già raggranellato nel suo curriculum di giovane cantante e musicista dei traguardi veramente eccellenti. Oltre ad essere stata vincitrice assoluta per la categoria “Cantautori” del Premio Lelio Luttazzi, con il brano inedito “Scheletri a Ballare” attualmente è la prima esaminatrice italiana reclutata dall’ente certificatore internazionale Trinity College London, per gli esami di musica Rock & Pop. «Mi piace molto anche questo aspetto derivato anche dai miei primi studi al Trinity College of Music di Londra. In questo periodo sto girando per l’Italia per gli esami. La scorsa settimana ero a Catania». Dopo aver frequentato il Trinity a Londra nel 2009 la Comeglio si è laureata in jazz al Leeds College of Music e ha completato i suoi studi nel 2015 con un Post Graduate Certificate in Education ad Oxford. Tra i suoi impegni c’è la tournée italiana con il  “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” come cantante e percussionista. Ma nella sua carriera ha condiviso il palco con artisti dal calibro nazionale ed internazionale, sia nell’ambito del jazz che della musica leggera, quali Bob Mintzer, Pee Wee Ellis, Franco Ambrosetti, Roby Facchinetti, Sarah Jane Morris, Paola Folli e Mika. «Si capisce che mi piacciono i repertori più disparati – prosegue Caterina – dal cantautorato contemporaneo agli anni Trenta». Quando è alla ricerca del “buen retiro”, però, Caterina arriva a casa, a Mortara, dove non manca un bel giardino. «Qui sono tranquilla anche perchè mia mamma si è sempre messa al servizio delle mie passioni. Anche quando mi portava alle lezioni di canto a Brescia, andata e ritorno, un bel po’ di chilometri». Lia Maffi, la mamma, è libraia de Le mille e una pagina, collega e socia di Laura Fedigatti. Un negozio che si è imposto grazie alla loro passione. Del padre, Gabriele Comeglio, il musicista anch’egli mortarese da cui sono nati tanti artisti, tutti locali, solo per citarne due Andrea Bonacasa e Ada Rovatti, Caterina ha appreso molto. «Certamente la volontà di non porsi mai un limite – afferma – è nel Dna della nostra famiglia ed ha un forte significato personale». Il legame con la sua città è stato ed è tuttora molto forte: «Abito a Milano, per questione di comodità, ma il mio lockdow in tempo di pandemia l’ho trascorso tutto a Mortara. Qui mi sento a casa, ho fatto il liceo, ho seguito i corsi di recitazione di Marta Comeglio, ho studiato canto e pianoforte e soprattutto ho ancora tanti amici. Resta sempre un cordone ombelicale con le proprie radici». Caterina ha un suo blog, Caterinacomeglio.com dove si possono raccogliere informazioni dettagliate sulla sua attività artistica e dove racconta alcune delle sue memorabili esperienze, come quella di avere registrato presso gli studi della Capitol a Los Angeles per incidere con personaggi del calibro di Bob Mintzer, Russel Ferrante, Bob Sheppard. Senza contare che il tecnico del suono era Rich Breen, che ha accumulato quattro Grammy. «Ho avuto paura – conclude Caterina Comeglio – non credevo di essere capace, di poter affrontare questa esperienza. E invece sono ancora qui. E per fortuna c’è ancora tanto altro di cui avere paura».

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