La vita avventurosa come quella di un romanzo della sua libreria Laura Fedigatti è stata biologa, chimica, fotografa e… attrice

Chi conosce Laura Fedigatti la immagina  ormai giustamente nella sua libreria “Le mille e una pagina” di corso Garibaldi. Un bel luogo, vissuto con personalità da lei  e dalla sua contitolare Lia Maffi. Sono tredici anni che dispensano consigli ed espongono cultura. È una scommessa vinta. Ma quel che noi vogliamo oggi cercare è qual che sta alle spalle della vita di donna Laura. Ci saranno tante sorprese. Partiamo dalla scuola. «Sono nata a Vigevano – la nostra libraia inizia così il racconto della sua vita – ma le Elementari le ho fatte a Mortara e poi ho frequentato il liceo. A dir la verità avrei preferito l’Artistico o il Classico, ma per comodità di studio ho accettato il consiglio di rimanere in città. Poi, dopo la maturità ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Scienze Biologiche dell’Università di Pavia, perché volevo fare la virologa». La Fedigatti, considerato anche i tempi che stiamo vivendo, in cui i virologi sono diventati i veri detentori della verità scientifica si sofferma su questa professione. «Ero affascinata dalla ricerca sull’Aids e dalla storia delle epidemie. Poi la strada è stata diversa». Dopo l’Università la Fedigatti ha fatto un’esperienza di lavoro molto interessante presso il laboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale Civile di Vigevano e successivamente si è trasferita in una azienda di Confienza presso l’ufficio commerciale e poi è diventata la responsabile del controllo qualità sui prodotti. «Anche questo è stato un lavoro interessante che ho apprezzato» dice. Infine si è trasferita a Mortara in una ditta chimica, ma quest’ultimo è stato il lavoro che sentiva meno suo. Del resto non era una chimica ma una biologa. Ed è a questo punto che la Fedigatti si è interrogata sulla vita. Il lavoro è parte integrante ed è con quello ed in quello che una persona si esprime. Ed ecco arrivare l’idea. «Avendo la passione per l’immagine – spiega – assieme ad un amico abbiamo iniziato a fare fotografie alle gare di ginnastica, riprendendo gli atleti, ma non solo, anche le loro famiglie, il pre e post gara. Prima della fine delle sessioni avevamo già i provini pronti e li proponevamo alle atlete. È stato subito un successo. Ad un certo punto non facevamo più solo le gare de La Costanza, ma ci chiamavano anche da altre squadre. Poi siamo arrivati addirittura a fare dei servizi per la Federazione Italiana. È stato molto interessante ed appagante». Del resto i fotografi di ginnastica non potevano che partire dalla città di Mortara, patria di una tradizione ultradecennale. Inoltre Laura Fedigatti aveva sposato Renato Massucchi, lo zio di Andrea Massucchi, vicecampione del mondo a Portorico. Era naturale che potesse dedicarsi a quella esperienza. Il periodo della fotografia è durato circa cinque anni, dal 2003 al 2008. Poi si è materializzata l’idea di aprire la libreria. «Non era una decisione che potevamo rimandare – prosegue – L’idea è stata lanciata dalla mia amica e collega Lia Maffi, dopo che aveva chiuso la libreria Mirella. E allora abbiamo deciso di affrontare quest’altra grande scommessa e aprire in corso Garibaldi “Le mille e una pagina”». La storia della libreria è quella più recente e più appassionata e naturalmente matura della vita della Fedigatti, ma parallelamente a queste vicende lavorative  Laura ha accarezzato una passione, anche questa totalizzante, quella dell’attrice. «È vero.  A cavallo degli anni dell’attività fotografica e nei primi di libreria ho fatto parte di una compagnia teatrale di Novara che si chiama “Associazione persona” ed è diretta da Gianni Dal Bello. Potrei definirla un’esperienza da semiprofessionista, perché questo era». La Fedigatti partecipava attivamente a progetti e spettacoli e con questi ha girato tutta l’Italia del nord, ma la compagnia ha fatto puntate anche a Roma, a Merano, in Francia. «Fare l’attore è un impegno mentale, se fatto nei giusti modi offre quell’equilibrio e quella sicurezza di cui spesso c’è bisogno nella vita». Oggi Laura Fedigatti vive intensamente la sua libreria e nelle presentazioni dei volumi, nelle tante interviste agli autori che vengono poi proposte in streaming sui siti e sulle pagine social fa tesoro di quell’esperienza di attrice. Non è mai impreparata e introduce l’argomento trattato con attenzione e interesse da farlo risultare quasi un monologo teatrale. «Quando abbiamo chiuso per il lockdown – conclude – ho avuto paura per il nostro lavoro. Poi ho capito che potevamo proporre cultura e libri anche on-line ed è stato un successo. Non ci siamo rintanati ma abbiamo proposto vie d’uscita per quel brutto periodo. E abbiamo rilanciato aprendo anche una casa editrice. Fossimo stati fermi sarebbe stata una disfatta».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *