Rsa, rimane l’emergenza Ingressi sempre a rilento

Il presidente Ugazio ammette: «La situazione non è delle più rosee» Attualmente sono 180 le persone ancora ricoverate nella struttura

L’emergenza non si placa a Casa Serena. Dalla scorsa primavera sono ripresi gli accoglimenti di nuovi pazienti ma le domande continuano a essere poche, tanto che  due piani dello stabile continuano a essere vuoti. «Abbiamo ancora 80 posti letto liberi – commenta Pierangelo Ugazio, il presidente della Rsa più grande della provincia (264 posti in tutto, ndr) – da marzo ne abbiamo recuperati una ventina. Gli accoglimenti continuano a essere lentissimi: noi ci siamo dovuti adeguare alle normative governative chiedendo il Green pass per entrare anche ai visitatori, altrimenti non possono farlo. La situazione insomma non è delle più rosee».  Dal punto di vista sanitario la situazione sembra invece nella normalità con tutto il personale e gli ospiti vaccinati. «Abbiamo avuto soltanto un paio di pazienti che non hanno avuto una dose, ma avevano contratto in precedenza la malattia – va avanti ancora il presidente Ugazio – le nostre attività di animazione continuano a essere limitate, perlopiù al piano e non in struttura al fine di limitare gli assembramenti. Lo stesso vale per le uscite che avvengono soltanto in giardino e a piccoli gruppi e le attività religiose. Sono invece ancora sospese le attività dell’Università del tempo libero», conclude Ugazio. Non è un mistero che anche dal punto di vista economico i conti non sorridano: lo scorso anno Casa Serena aveva richiesto un finanziamento da due milioni di euro alla Banca popolare di Sondrio (contributo che le è stato riconosciuto solamente in parte) e il Comune aveva scontato la rata da 820mila euro per l’acquisto dell’immobile, segno di una gestione ordinaria che rimane in sofferenza. 

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