Ferrovia, il raddoppio si farà ma serviranno almeno 6 anni

Si tratta per ora solo di una stima, però è già importante poter parlare di tempi MiMoAl: «Si parta con la Mortara-Parona in contemporanea con il tratto nord»

La notizia ha circolato ovunque, dalle nostre parti, nei primi giorni della scorsa settimana: il ministero dei trasporti, facendo seguito a una sollecitazione giunta dall’assessore regionale Terzi, ha dato il via libera alla revisione del progetto di raddoppio della linea ferroviaria Mortara-Milano, andando in sostanza a superare il precedente piano che prevedeva l’interramento. Un passo avanti determinante. Ma è chiaro che ora si apre tutta un’altra partita. Intendiamoci: nessuno si dovrà aspettare gli operai al lavoro nei prossimi mesi. È una questione di anni, ma il poter ragionare in termini di tempistica è già qualcosa di importante, oggi. Il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, nel settimanale video pubblicato sui propri canali social per informare la cittadinanza, ha fatto riferimento a un periodo di almeno 5-6 anni per portare a compimento l’opera. «Ma si tratta chiaramente solo di una stima – sono le parole del sindaco di Vigevano – ora la cosa da fare più velocemente è proprio il progetto. Questa è una fase cruciale, prima di pensare esattamente ai tempi di realizzazione fisica del raddoppio è proprio necessario partire immediatamente con la revisione del progetto, senza di quella si rischia di perdere l’opportunità non tanto legata alla tempistica, ma soprattutto a quella economica, perché chiaramente servono i soldi. L’appello – sottolinea Ceffa – va fatto a tutte le forze politiche presenti a Roma, per fare in modo che la pressione si senta e porti tutti a sedersi attorno a un tavolo». Nelle scorse settimane proprio Vigevano aveva cercato in qualche modo di portarsi avanti, iniziando a ragionare circa il superamento dei passaggi a livello presenti: «Partiamo con uno studio di fattibilità». A Mortara, su questo fronte, occorre entrare nel merito della questione riguardante il passaggio a livello di viale Capettini, una situazione ben nota e su cui adesso bisogna fare chiarezza. «Iniziare a ragionare su questi progetti – chiude Ceffa – può accelerare il processo, e metterci in una condizione più favorevole». Sulla lettera che il ministero ha inviato a Rfi e Regione si è espressa positivamente anche l’associazione dei pendolari Mi.Mo.Al. presieduta da Franco Aggio: «Diventa importantissimo non sprecare questa occasione, e grande sarà la responsabilità di Rfi e degli enti locali nel cogliere e tradurre, bene e celermente, la sollecitazione ministeriale». E ancora: «Un segnale che si fa sul serio sarebbe partire con il tratto sud Mortara-Parona in contemporanea con il tratto nord. Da oggi stesso si deve lavorare tutti alacremente, ognuno per la propria parte di competenza, per realizzare un’opera che porterà oltre a un miglioramento dei collegamenti tra Milano e la Lomellina anche benefici per l’ambiente e benessere economico».

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