La Croce rossa è in difficoltà Mancano tute speciali e protezioni

È una doppia guerra quella che il comitato mortarese della Croce Rossa sta combattendo: una contro il coronavirus e l’altro con la difficoltà di trovare Dpi (dispositivi di protezione individuale). «Il nostro personale, che ringrazio – spiega Umberto Fosterni, presidente del Comitato locale di Mortara della Croce Rossa – non si sta risparmiando. Continua, nonostante gli ovvi problemi e i pericoli, a prestare servizio. Questo ci permette di fornire un servizio per la nostra gente. Ma oltre al problema del virus, ce n’è un altro importante, cioè l’approvvigionamento di materiale di sicurezza». I soccorritori durante i loro viaggi in direzione della gente malata e sofferente utilizzano guanti, sovra occhiali protettivi, tute in Tyvex, calzari, mascherine, e gel igienizzante. «Questo virus – prosegue Umberto Fosterni – ci obbliga a indossare una grande quantità di presidi. Normalmente non si utilizzano tute e calzari speciali. Col coronavirus ormai si esce bardati, con tutto questo materiale addosso. Come Comitato vogliamo mettere a disposizione del personale volontario o dipendente, il massimo delle tutele. Questo, se da un lato rende il servizio sicuro, dall’altro richiede un alto consumo di presidi. Il problema non è solo economico (spendiamo migliaia di euro in più del solito a settimana), ma anche quello di reperire sul mercato i dispositivi. Per questo abbiamo lanciato l’appello a chi ha soprattutto tute, se può donarcele». Un appello che non è caduto nel vuoto. «Già la settimana scorsa – aggiunge Umberto Fosterni – abbiamo aperto su Facebook una raccolta fondi che ha fruttato 3 mila euro. La nostra gente è davvero stata meravigliosa e alcune donazioni, tramite bonifico, stanno ancora arrivando. Questa somma ci permette di coprire le esigenze di una decina di giorni». Va calcolato che la mattina sono in servizio tre persone, tre al pomeriggio, tre la sera e tre la notte. In totale 12 persone che dovrebbero indossare le tute. Nel caso poi di un viaggio per trasportare una persona con coronavirus anche solo sospetto, la tuta va gettata. Questo porta anche ad utilizzare 20 tute in un giorno. Un grande consumo con relativo problema di approvvigionamento».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *