Tra un mese ci sarà il rischio di ritrovarsi con gli scaffali vuoti. L’agricoltura lancia il grido d’allarme nel momento più critico dell’emergenza Covid-19 e chiede misure immediate per assumere manodopera in campagna. «Al settore agricolo – commenta il robbiese Giovanni Daghetta, presidente di Cia Lombardia – è chiesto di sostenere la situazione di emergenza, ma molti nodi problematici verranno al pettine, come il reperimento della manodopera. Perciò chiediamo al governo di introdurre strumenti agili per recuperare lavoratori nelle prossime ore. Molte aziende agricole si accingono alla raccolta di importanti prodotti di stagione, dagli ortaggi alla frutta, che rischiano di rimanere nei campi e nelle serre. Se lo stato di emergenza dovesse prolungarsi, rischiamo il paradosso dell’indisponibilità sugli scaffali di prodotti lasciati nei campi». Per la Coldiretti, guidata in provincia dal rosaschese Stefano Greppi, «occorre subito una radicale semplificazione del voucher agricolo, che possa consentire a studenti e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza Covid-19 da alcuni Paesi, come dalla Romania alla Polonia fino alla Bulgaria». Lo scopo della proposta è sopperire alla mancanza di manodopera stagionale e non pregiudicare la fornitura di generi alimentari a negozi e supermercati, rimasti aperti come previsto dall’ultimo provvedimento del governo. «Fra l’altro – precisa la Coldiretti – questa emergenza sanitaria è esplosa in un inverno caldo, che ha fatto partire in anticipo la raccolta a marzo con le primizie e continuerà in estate con la frutta (pesche, albicocche e susine) per finire a ottobre con la vendemmia». In questi giorni le decisioni di vari Paesi europei stanno provocando le disdette degli impegni di lavoro da parte di decine di migliaia di lavoratori stranieri. Confagricoltura rilancia alla Commissione Ue la richiesta di compensare i mancati redditi e i settori produttivi più colpiti dalla crisi. «La normativa europea – dice il presidente provinciale Giuseppe Cavagna di Gualdana – prevede alcuni strumenti d’intervento come gli ammassi: ricordiamo che è a disposizione una riserva finanziaria per le crisi dei mercati agricoli con una dotazione di circa 450 milioni di euro».