Giulio Corsico, la farmacia è contatto umano e lavoro di squadra I suoi segreti? «Entusiasmo, gli amici di sempre, la famiglia»

Avevo cercato di incastrarlo per un’ospitata nel programma che conduco su Milano Pavia Tv, ma si era negato con la giustificazione di essere timido, non amante della ribalta, poco incline alle interviste. Per cui devo dirvi che la chiacchierata con Giulio Corsico, farmacista mortarese, erede di una delle storiche famiglie di farmacisti della mia città, è stata una continua sorpresa. Innanzitutto dimentichiamoci l’idea di una persona poco loquace e scarsamente incline a raccontarsi. Perché è vero che quando ami ciò che fai, ti piace anche condividerlo. «Rispetto ai tempi dei miei nonni e anche dei miei genitori – mi racconta – il lavoro è cambiato completamente. Ricordo che, quando ero piccolo, in un angolo del negozio vi era uno sgabello dove mio nonno si sedeva a riposare se in farmacia non c’era nessuno, cosa che ora mi sembra impensabile con i ritmi cui siamo abituati. Poi, c’era tempo per chiacchierare con i clienti: non solo dare il consiglio sul farmaco, ma anche parlare del più e del meno, conoscerli, valorizzare il contatto umano. Ecco, questo per me è importantissimo e, anche se di questi tempi è praticamente impossibile, con le code spesso anche fuori dal negozio, credo che l’ascolto sia una componente essenziale». 90 anni di vita quelli della farmacia Corsico, che negli ultimi due anni è stata sottoposta ad uno stress altissimo, tra l’arrivo del Coronavirus, le mascherine, i gel, i tamponi, i vaccini. Un impegno che ha messo tutti a dura prova. «Non avrei potuto gestire tutto se non avessi avuto una squadra di ragazzi in gamba e che amano il loro lavoro – precisa Giulio – la scelta del personale è importante e i miei collaboratori credono in ciò che fanno, ci mettono del loro, sono propositivi. Senza di loro e le mie sorelle non avrei potuto fare tutte le innovazioni di questi anni». Un cambiamento che ha reso la farmacia più tecnologica, aumentando i servizi al cliente. A questo punto, una domanda viene spontanea: ma tuo papà, il dottor Marco Corsico, cosa pensa di queste innovazioni? Che, si sa, non sempre le vecchie generazioni accettano l’avanzare del nuovo. «Posso dirti che i miei genitori hanno sempre approvato in toto le mie idee, anzi, mi hanno spronato. D’altra parte, mio papà è stato il primo ad avere il computer in farmacia a Mortara ed è sempre stato aperto alle novità. Sai, la famiglia è fondamentale per me. La mia vita tutto sommato si basa su tre elementi, famiglia, lavoro, amici. Tutti importanti, anzi essenziali. Senza la mia famiglia, non sarei sereno: mia moglie, poi, che ha la rara dote di vedere il bicchiere sempre tutto pieno, mi sopporta e supporta da sempre. Senza l’entusiasmo sul lavoro, bè non sarei realizzato. Senza gli amici, quelli di sempre, da quando siamo ragazzi, mi sentirei a metà». E, con gli amici, Giulio ha intrapreso anche il progetto di dare nuova vita al Tennis Club di Mortara, di cui è diventato Presidente nel 2020 e nel quale mette lo stesso entusiasmo che ha per il lavoro. «Certo, in questo caso, è più difficile, perché non sono l’unico a decidere, perché si devono fare i conti con i fondi a disposizione. Ma è una bella avventura che affronto con i miei amici, una sfida per offrire qualche cosa in più alla mia città. Sono contento e spero che vadano in porto progetti nuovi, come il rifacimento del bar e degli spogliatoi». Mi viene voglia di chiedergli dove trova il tempo per tutto, anche per dare retta alle mie domande. Poi, però, penso che il tempo, se ami ciò fai, lo inventi. Allora grazie, Giulio e, buon lavoro! 

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