Maurizio Baratti, un gentiluomo sulla bici da spinning «La musica, il ritmo, l’impegno: per me è una vera passione»

Ho conosciuto Maurizio Baratti tanti anni fa alla Fitness Program, la palestra di Mortara che entrambi frequentiamo assiduamente, io in sala pesi, lui come istruttore di spinning. E, in tutti questi anni, ogni volta che ci incrociavamo, non mancava di invitarmi a fare una pedalata con il suo gruppo, per passare un’oretta a suon di musica, scaricare tensioni, stare insieme. Gli orari però, sembravano non coincidere mai, ed ero sempre costretta a dirgli di no, cosa che mi dispiaceva, perché Maurizio è davvero una di quelle persone dalla gentilezza rara, mai eccessivo, sempre cordiale, a cui vuoi bene a pelle. Poi, finalmente, quest’anno ce l’abbiamo fatta e vi assicuro che un’oretta sotto la sua guida decisamente riconcilia con la vita. Ma cominciamo dall’inizio. «A 40 anni ho dovuto purtroppo smettere di giocare a calcio, la mia grande passione – racconta dopo l’ora di lezione – un’ernia mi ha costretto ad allontanarmi dallo sport che mi aveva dato tante soddisfazioni: pensa che a 16 anni giocavo nelle giovanili dell’Alessandria, che allora era in serie B, e non mi sono mai fermato. A quel punto mi sono detto “Cosa faccio?” Era il 2000 e proprio in quel periodo Luigi Binetti ha iniziato a proporre i corsi di spinning in palestra: ho provato e non ho più smesso». Spinning che era a quei tempi uno sport ancora nuovo in Italia: è stato infatti inventato negli Stati Uniti da Johnny G., al secolo John Goldberg, che ha ideato questo modo di pedalare con una bike a ritmo di musica, per prepararsi al Coast to Coast in bicicletta. Sbarcato nel 1995 in Europa, si è presto diffuso, trovando una risposta entusiasta in ogni Stato. «Nel 2010 sono diventato istruttore e da allora sono sempre riuscito a organizzare classi che seguissero le mie lezioni. Non è sempre stato facile, soprattutto negli ultimi due anni, ma la Fitness Program mi ha sempre supportato. Abbiamo organizzato eventi importanti, soprattutto in  occasione dei Tri Pas e della Sagra del Salame d’Oca». Ma lo spinning non è solo salire in bicicletta e pedalare, c’è qualche cosa di più. «La musica. Sì, è la musica che fa la differenza, che dà il ritmo, che guida la mente, che ti aiuta a superare le difficoltà. Pedalo con la musica anche quando esco in strada, perché è una compagnia a cui non voglio rinunciare. Sai, dopo tanti anni, potrei proporre lezioni già fatte durante i corsi, ma così mi divertirei molto meno: così passo ore a mettere a punto rides sempre differenti, con musiche note che siano in grado di far viaggiare con la mente e di coinvolgere chi pedala con me». Una passione che Maurizio condivide con la moglie, così come l’amore per la montagna. «Proprio così. Tra le vette, sia d’estate che d’inverno, trovo qual senso di libertà che mi fa sentire vivo: se ci pensi, in montagna, c’è sempre un posto dove puoi essere solo con la natura e sentirti in un certo senso padrone del mondo. Arrivare in cima costa fatica, ci vuole determinazione, ma quando sei lassù, tutti i problemi sembrano scomparire e ti senti davvero bene. Vogliamo poi parlare degli incontri che fai sui sentieri? Scoiattoli, volpi, marmotte, una vera meraviglia per gli occhi ma soprattutto per l’anima». Immagini, musica, parole che ci aiutano in questo viaggio: sono questi gli ingredienti di ogni ride con Maurizio Baratti, oltre naturalmente a una buona dose di fatica e di sudore. Allora, chi viene a pedalare con noi?

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