I consumi ai tempi del Coronavirus. La gente riscopre i prodotti fatti in casa

I ravioli sono il piatto più scelto nei negozi di alimentari
Richieste per farina e lievito. Ma l’oca perde posizioni

I primi piatti, soprattutto quelli fatti in casa, riscuotono il successo dei mortaresi in tempi di Coronavirus. I ravioli in tal senso conquistano la medaglia d’oro come pietanza più gettonata. Mentre perdono posizioni i prodotti a base d’oca, ovvero l’eccellenza tipica cittadina nonché la cartina di tornasole per il turismo locale. Questo è quanto dicono i segnali emersi dal commercio mortarese, nel primo mese di “quarantena” in cui giocoforza sono subentrate dinamiche diverse negli stili di vita della gente costretta a restare in casa e di conseguenza a rivedere le proprie abitudini già consolidate. C’è chi invece, approfittando di questo periodo di isolamento sociale, predilige comprare la farina e il lievito di birra per prepararsi da sé prodotti in maniera artigianale. Un modo per tante famiglie di risparmiare e al tempo stesso evitare molte uscite dal proprio domicilio. L’occasione è anche utile agli esercenti per tracciare un bilancio del mese più complicato che la storia del commercio locale ricordi, almeno in tempi recenti. Per quasi tutti l’impressione è che la Pasqua ormai alle porte passerà quasi del tutto inosservata. Per ora gli incassi sono praticamente azzerati, complice il minor afflusso di gente dato dalle restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19. Così esordisce Franco Tolasi, responsabile del negozio di salumeria-gastronomia “Nicolino” in corso Roma: «Inevitabilmente ci aspettiamo una Pasqua sottotono – è articolata la sua disamina – noi, come tutti gli anni, abbiamo fatto offerte proponendo una lista di prodotti che comprendono antipasti, primi e secondi. Attendiamo le prenotazioni. Devo dire che i consumi e i gusti della clientela non sono cambiati, nonostante il periodo complicato che stiamo vivendo. Vanno ancora di moda lasagne, ravioli e affettati. Purtroppo ha perso molta attrattiva il nostro prodotto di punta, ovvero quello a base d’oca – va avanti Tolasi – quest’ultimo non mancava soprattutto nelle grandi tavolate. Il lavoro purtroppo è calato, stimiamo almeno di un terzo rispetto a prima. Al venerdì, il giorno del mercato settimanale, abbiamo registrato un calo di vendite pari al 75 per cento. Adesso chi esce ha poco tempo e tende a rivolgersi alla grande distribuzione. L’auspicio è che ci sia un’inversione di tendenza, sebbene al momento non ne vediamo i presupposti», chiude Tolasi. Chi vede positivo è Renato Lalla, del pastificio “Pasta fresca Lalla” in corso Garibaldi: «Noi pensiamo che da un momento di difficoltà possa nascere un’opportunità – dichiara – per questo abbiamo iniziato per esempio ad attivare il servizio di consegna a domicilio che contiamo di mantenere in pianta stabile, anche una volta finita l’emergenza sanitaria. Così riusciamo al tempo stesso a mantenere la sicurezza di tutti in negozio e offrire un servizio anche per chi è impossibilitato a uscire di casa. Senza non so quanto saremmo riusciti ad andare avanti: il calo indubbiamente c’è stato ma non disperiamo. Per quanto riguarda gli stili e abitudini alimentari – continua Lalla – adesso si tende per forza di cosa a concentrare la spesa di tre giorni in uno solo. I ravioli continuano a essere il prodotto più gettonato dalla nostra clientela più affezionata che non manca mai, nonostante tutto». Dice la sua Flaviano Sossi, responsabile della panetteria “Un mondo di pane” che ha tre negozi a Mortara (in corso Cavour, corso Josti e piazza Giovanni XXIII, nel quartiere di San Pio) e uno anche a Garlasco, in via Roma: «Per quanto ci riguarda – dice – c’è stato un boom di richieste soprattutto per il lievito e la farina. Chiaramente, dovendo stare a casa, la gente cerca di prepararsi da mangiare per sé e approfitta del maggior tempo a disposizione per fare qualcosa che prima non si faceva. Ad esempio, la pizza o i dolci. Invece, nonostante la festività ormai in arrivo, non abbiamo avuto richieste per la classica colomba pasquale. Non sappiamo quantificarlo, ma temiamo che, vista anche la mancanza delle grandi tavolate con i parenti, ci possa essere un brusco calo. Inoltre, in aggiunta al servizio tradizionale in negozio, abbiamo istituito quello di consegna a casa in città e nei paesi limitrofi che ha riscosso un buon apprezzamento». Infine è questo il parere del presidente dell’Ascom, Edoardo Rossi, titolare dell’Antica Macelleria Rossi, il negozio di famiglia in corso Garibaldi: «Innanzitutto voglio ancora ringraziare i colleghi che lavorano tutti i giorni per dare un servizio alla comunità. Siamo i primi come categoria ad auspicare il termine dell’emergenza sanitaria che con la perdita di amici, colleghi e con annessa crisi di vendite paga un prezzo altissimo. Come azienda – continua il rappresentante dei commercianti mortaresi – l’attenzione è sempre altissima per garantire il prodotto fresco e la qualità. Apprezziamo il fatto che molti si dedichino a cucinare piatti tradizionali e di sostanza. Su tutti predilige cuocere piatti della tradizione, bolliti, arrosti e polleria arrosto. Noi abbiamo attivato anche un sistema di prenotazioni online, molto apprezzato, per il ritiro veloce della spesa in negozio», conclude Rossi.

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