Da Abbà a Robecchi, gli ex sindaci perplessi sulle spese della Gardella

Abbà:«La giunta avrebbe dovuto relazionare prima in consiglio», Spadini:«Evento finanziato da sponsor», Robecchi:«Sempre collaborato con il Comitato», Facchinotti:«Cifre che noi non avevamo a disposizione»

Sono molti i quesiti sollevati dall’opinione pubblica dopo l’inchiesta del nostro giornale di settimana scorsa sui costi che il vice sindaco Laura Gardella ha voluto sostenere (con le casse comunali) per l’ultima sagra del Salame d’oca. A maggior ragione perché a differenza di tutte le edizioni passate questi costi sono ricaduti sui contribuenti, dal momento che il Comune ha deciso di assumersi il carico dell’organizzazione e di fatto di esautorare il Comitato Sagra che lo faceva da 55 anni. Costi elevati, che termineremo di rendicontare nel dettaglio ai cittadini appena l’amministrazione comunale ci farà avere le determine mancanti per cui il nostro giornale ha fatto richiesta formale al Comune, tramite una pec inviata in data 3 ottobre 2023 e protocollata nello stesso giorno al numero 34204. Nel frattempo abbiamo deciso di sentire alcuni degli ex sindaci che si sono susseguiti alla guida di Mortara e che hanno seguito l’organizzazione della Sagra negli ultimi quarant’anni circa. Tutti, indipendentemente dal colore politico, si sono trovati d’accordo nel valutare con perplessità le spese dell’assessore Gardella e l’estromissione del Comitato Sagra e dei commercianti, che hanno sempre aiutato a diminuire considerevolmente i costi di organizzazione a carico delle casse pubbliche. «L’amministrazione non è obbligata a farlo – esordisce Giuseppe Abbà, sindaco dal 1975 al 1982 e poi ancora dal 1985 al 1991 – ma fosse solo per una questione di trasparenza avrebbe dovuto quanto meno relazionare preventivamente il consiglio comunale sulle cifre che voleva spendere per la sagra 2023, visti gli importi così elevati. Detto questo è mancata una adeguata mediazione da parte dell’amministrazione comunale tra le varie componenti della Sagra. Il Comune ha sempre svolto questo ruolo che quest’anno è assolutamente venuto meno. Non so se è stata risolta la questione dei 2mila euro di plateatico richiesti a Comitato Sagra e Croce Rossa, ma le associazioni di volontariato sono da sostenere e soprattutto la regola deve essere uguale per tutti». Il riferimento va ovviamente al plateatico per il salone dell’oca e dei sapori O…Che Bontà richiesto ai volontari di Comitato e Croce Rossa, mentre invece non è stato richiesto ad esempio al Consorzio per l’analogo Locanda, perché – a detta del vice sindaco Laura Gardella – il Consorzio avrebbe offerto il rinfresco per i politici in Comune. Ma se esiste una tassa è a discrezione del vice sindaco oppure è uguale per tutti? Oppure se decidi di toglierla al Consorzio perché ha offerto il rinfresco (ai politici) non poteva essere tolta anche ai volontari della Croce Rossa (che stanno lottando per la sopravvivenza della sede) e ai volontari del Comitato Sagra che hanno offerto (alla città) la mostra del palmipede?. «Non ricordo le cifre esatte che la mia amministrazione ha stanziato per le sagre – conclude Abbà – ma tutto veniva fatto in collaborazione con i commercianti e il Comitato Sagra. Con loro, nonostante magari discussioni e tira e molla, riuscivo sempre a trovare una quadra». Analoga l’analisi di Giorgio Spadini. «Durante il mio mandato avevo affidato a Fabrizio Giannelli, che era assessore alla Sagra, di trovare sponsor e di gestire al meglio la sagra – commenta il primo cittadino dal 2022 al 2007 – non ho contezza delle cifre, ma quello di cui sono certo è che non arrivassero dai cittadini, ma che i finanziamenti fossero con sponsorizzazioni e attraverso il Comitato Sagra e i commercianti, deputati all’organizzazione della sagra». Ribadisce il ruolo di mediatore anche Roberto Robecchi sindaco per oltre 13 anni. «Il Comune stabiliva dei fondi per sostenere la sagra, come ad esempio il contributo da sempre destinato a contrade, corte e sbandieratori. Il Comitato Sagra ha poi sempre gestito al meglio con il nostro supporto ogni manifestazione riferita alla sagra. A volte ci sono state discussioni, ma abbiamo sempre trovato un equilibrio fra le varie istanze. E si è sempre lavorato in totale armonia. L’amministrazione ha sempre collaborato con Ascom e Comitato per la buona riuscita dell’evento». Nella discussione interviene anche Marco Facchinotti, per dieci anni sindaco prima di Ettore Gerosa. «Le casse del Comune non avevano fondi per spendere grandi cifre – commenta Facchinotti – di sicuro abbiamo sempre stanziato i 15mila euro dati al Magistrato delle contrade per la gestione di palio e sfilata. Poi circa 250/300 euro venivano destinati per gli addobbi floreali in Comune in occasione dell’inaugurazione della sagra. Naturalmente erano a carico del Comune, come in ogni edizione, gli straordinari della polizia locale, degli operai, della società per la pulizia straordinaria della città. Una grossa novità, anche onerosa, era stato il noleggio dei jersey resi obbligatori dalla Prefettura dopo gli attentati sulla rambla di Barcellona nel 2017. Per tutto il resto se ne è sempre occupato il Comitato organizzatore della sagra, tramite finanziamenti privati».

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