Baratè festeggia i 90 anni e guarda alla sostenibilità

Una crescita costante che ha portato l’impresa all’apertura di una sede a Mortara, dove una via è stata anche intitolata allo storico fondatore.

È stata una serata speciale quella che venerdì scorso ha celebrato i 90 anni dell’azienda Baratè, il colosso dell’alluminio che da quasi un secolo è una realtà consolidata del territorio lomellino. Dipendenti, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e del commercio, associazioni di servizio e volontariato, ma anche tanti amici hanno voluto salutare questo traguardo importante in occasione anche dell’inaugurazione della nuova sede a Mortara in via Alberto Baratè. La storia di questa impresa inizia nel 1933, con l’apertura in via del Popolo, nel cuore di Vigevano, della ferramenta Bellazzi-Baratè. Cinque anni dopo viene inaugurata una seconda sede, in via Leonardo Da Vinci, dedicata alla distribuzione dei materiali ferrosi. Con il ritiro di Bellazzi dall’attività nel 1958, il marchio vive una fase innovativa, completando la sua offerta con il rame, il bronzo e l’alluminio. Dopo cinquant’anni di esperienza la Baratè decide di concentrarsi unicamente sulla lavorazione e sulla distribuzione dell’alluminio, scelta che determinerà il successo dell’azienda. Nel 2005 la società diventa troppo grande per il centro di Vigevano e si sposta prima in Via Bertolini fino al 2013 e poi a Gambolò, per poi arrivare all’ultimo trasloco avvenuto due anni fa con il trasferimento a Mortara. Lo studio e il perfezionamento del taglio delle placche di alluminio sono stati la strategia vincente: dal 2006 sono produttori di piastre fresate dall’eccellente tolleranza di planarità e spessore. «Siamo in città dal 2021 – ha spiegato durante la serata Niccolò Rampini, insieme alla sorella Alice titolari dell’azienda – e inizialmente non è stato facile vedere tutto vuoto e sapere di dover creare la struttura da zero. Però per certi versi questo ci ha dato una spinta maggiore. Siamo partiti progettando gli spostamenti delle macchine e del metallo e poi via via abbiamo creato lo stabilimento che vedete. Ora possiamo dire che il trasloco è stato un successo grazie all’impegno di tutti. A Mortara abbiamo trovato tutto ciò che cercavamo e abbiamo deciso, oltre che di comprare lo stabile, di chiedere l’intitolazione di una via ad Alberto Baratè, un riconoscimento importante con la quale il Comune di Mortara ha riconosciuto in Alberto non solo un imprenditore di spicco vigevanese, ma una figura importante nell’intero territorio lomellino. Insomma, tutti ci hanno creduto e questo si respira oggi entrando qui e guardando il volto dei tanti che vi hanno lavorato». Dopo queste parole è intervenuto Carlo Maria Ornati, amico del dottor Baratè che, commuovendosi, ha raccontato la storia della loro amicizia iniziata tra i banchi del liceo e portata avanti negli anni. La Baratè alluminio in questo periodo sta investendo principalmente sulla sostenibilità: ambientale e sociale. Nel 2022, infatti, quando lo stabilimento era ormai ultimato, la direzione ha deciso di piantare oltre 70 alberi, più di uno a dipendente. «Crediamo molto nella sostenibilità e le piante – continua Rampini – saranno apprezzate da tutti quelli che vivranno l’azienda. Tengo a precisare inoltre che non vendiamo solo alluminio nuovo, ma siamo impegnati nel riciclo, decidendo con i clienti come valorizzarlo per dargli una nuova vita. Non c’è quindi uno scarto effettivo, tutto ha una vita e un riuso. Nel 2023 Baratè Alluminio sarà in grado inoltre di stilare il primo Bilancio di sostenibilità quantitativo e non qualitativo. Ottenuta l’Autorizzazione Unica Ambientale, alla Baratè è oggi permesso di recuperare non solo il proprio materiale di scarto, ma anche di valorizzare quello dei propri clienti in un’economia circolare completa. Si punta all’End Of Waste». Nel 2021 Niccolò ha partecipato ad un convegno tenuto dal professor Augusto Bianchini dell’Università di Bologna, in cui si parlava di progetto futuristico, di un modello nuovo per l’azienda che consisteva nel poter misurare la filiale da monte a valle per arrivare a mostrare quello che c’è dietro ad un prodotto. «Il professor Bianchini – afferma Rampini – dello Spin Off Turtle ha creato insieme i suoi collaboratori un gestionale di nome ViVace sul quale vengono caricati i dati di energia, acqua, trasporti e rifiuti, per misurare l’impatto ambientale dello stabilimento. Dato che crediamo molto in questi progetti abbiamo avviato una collaborazione con l’Università di Bologna e con Turtle che ha valutato i dati della nostra azienda dal 2019 al 2022. Oggi i valori si misurano in diretta e si vive il green, basti pensare che abbiamo 240 kilowatt di pannelli fotovoltaici attivi». Oltre a collaborare con l’azienda per progetti di ampio respiro, l’Università di Bologna organizza corsi di formazione sulla sostenibilità sociale con tutti i dipendenti, anche per qualche consiglio su come risparmiare partendo dalle proprie abitazioni. «Essere sostenibili – sostiene Niccolò Rampini – significa anche cercare personale che venga da zone limitrofe, assunte in ogni reparto. A proposito, vorrei sottolineare che la Baratè è un luogo a trazione femminile, a differenza di quello che si potrebbe pensare per il fatto di gestire metalli. E come la nostra sia un’azienda fortemente orientata verso le nuove generazioni, che siano in grado di apportare cambiamenti in linea con le richieste del mercato, pur rimanendo nel solo della nostra tradizione». A fine serata Don Massimo Fusari ha benedetto la nuova sede. «Baratè continua a proporre idee e soluzioni su misura – concludono Alice e Niccolò Rampini – investendo costantemente su macchinari ad alta tecnologia. I nostri prodotti sono riconosciuti, apprezzati e consumati in tutta Italia». Un impatto notevole anche per il futuro occupazionale della città di Mortara.

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