Annullata la Sagra dell’Asparago, quella di Breme
a rischio rinvio. Il Pursé negar si celebra in autunno
Orizzonte nebuloso per le sagre primaverili, giocoforza ridimensionate dall’emergenza sanitaria in corso. Saltato il tradizionale appuntamento con la sagra della Bozzola, che normalmente si teneva in occasione del Lunedì dell’Angelo attorno al santuario mariano alla frazione di Garlasco, sono altri gli eventi che hanno seguito e seguiranno la stessa sorte, imposta dalla realtà dei fatti e dall’impossibilità di una riprogrammazione in attesa di tempi migliori. Per il momento rimane confermata la 38esima edizione della Sagra della cipolla rossa di Breme, in calendario dal 12 al 21 giugno, evento che solitamente richiama migliaia di visitatori provenienti da tutta la Lomellina. «Mi sono confrontato con Antonio Ronchi (presidente della Polisportiva bremese, organizzatrice dell’evento, ndr) – spiega il sindaco di Breme, Francesco Berzero – e abbiamo deciso per il momento di confermare l’appuntamento in programma. La speranza è di riuscire a fare la sagra, anche se rimaniamo in balia degli eventi. Ovviamente non possiamo improvvisare nulla, con un’emergenza sanitaria. Abbiamo ancora un mese e mezzo davanti: vediamo che cosa succederà. Sicuramente l’evento ci sarà: se non a giugno, si terrà a luglio o agosto», conclude il sindaco Berzero. Tra gli appuntamenti che sono già saltati c’è la Sagra dell’Asparago di Cilavegna, che solitamente si svolge nella seconda settimana di maggio. La decisione è confermata dal presidente del Consorzio produttori asparagi, Giampiero Campana. «Il nostro negozio è chiuso – commenta – e così anche gli agriturismi e molti clienti privati con i quali lavoriamo. Inoltre, ammesso e non concesso che l’emergenza rientri in un secondo momento, l’evento si andrebbe ad accavallare ad altri appuntamenti estivi, con il rischio di attirare poche persone. Insomma, il momento non è propizio e quest’anno ci dobbiamo rassegnare a non poter disputare l’evento per cause di forza maggiore», chiude Campana. Non ci sarà neanche la Sagra del “Pursé negar” di Garlasco, la rassegna dedicata al tradizionale suino nero, che quest’anno avrebbe compiuto nove anni. Tradizionalmente si svolge nell’area del bocciodromo di via Duse, sede della Pro loco. «Invece non la potremo fare, perlomeno non in estate – commenta Riccardo Tosi, consigliere comunale di maggioranza con la delega al Commercio – l’auspicio è di poterla svolgere in autunno, contando che possa comunque riscuotere successo. Viviamo alla giornata. Temiamo purtroppo che le manifestazioni e gli eventi che radunano un gran numero di persone saranno gli ultimi ad avere il via libera». Si sarebbe dovuta svolgere nel weekend del 9 e 10 maggio la ventesima edizione del Palio dei fanciulli, l’evento che tradizionalmente anticipa il Palio delle contrade di Vigevano. Il consiglio direttivo dell’associazione Sforzinda che organizza la manifestazione, sentiti i responsabili delle 12 contrade cittadine, ha deciso nelle scorse settimane lo slittamento a ottobre, in concomitanza della rassegna per gli adulti. «Ci è sembrata la decisione più doverosa- dichiara Anna Maria Barbaglia, presidente di Sforzinda – l’idea sarebbe disputarlo il sabato, il giorno prima del Palio. Siamo in attesa di disposizioni. L’augurio è che ci siano le condizioni di sicurezza tali da garantire lo svolgimento dell’evento. Sarebbe un peccato, visto che quest’anno il Palio festeggia i quarant’anni». Incerta infine la sorte della Sagra del fagiolo borlotto di Gambolò che si tiene ogni anno, nel mese di luglio. Al momento l’ipotesi dell’annullamento non è ancora sul tavolo ma il quadro potrebbe cambiare qualora la pandemia non dovesse essere stata debellata del tutto. «Non ne abbiamo ancora parlato – chiosa l’assessore al Commercio, Anna Maria Preceruti – ma è chiaro che, se le cose non dovessero migliorare, non possiamo escludere nulla. Di sicuro la Notte bianca non si potrà disputare».