Mercati aperti per gli alimentari «Ora pensiamo a tutti gli altri»

L’idea di Scarano è quella di estendere la sperimentazione già avviata
nei piccoli centri: «Abbiamo rispettato le regole: adesso fateci lavorare»

La fase 2 dell’emergenza Coronavirus ha riguardato anche la riapertura dei mercati alimentari dal 4 maggio. Ma dall’associazione dei commercianti, forte della sperimentazione avviata dalla Regione la scorsa settimana, arriva l’esortazione ad aprire il mercato anche agli operatori specializzati nei settori non alimentari. L’invito arriva dal presidente dell’Ascom di Vigevano, Renato Scarano, che è anche il portavoce provinciale della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti). «In questi giorni siamo andati molto bene – osserva Scarano – tutti gli operatori hanno rispettato i requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa nazionale, recepita anche da quella regionale. E anche la gente sembra aver capito l’importanza del rispetto delle regole in questo momento. Come portavoce dei commercianti, mi attiverò perché almeno nei centri di piccole dimensioni, dove già è stata fatta questa sperimentazione, sia consentita la partecipazione anche degli ambulanti non alimentari. Teniamo presente – prosegue il numero uno dell’Ascom ducale – che a livello nazionale non si parla ancora della riapertura dei mercati anche per i non alimentari. Ma si parla del 18 maggio come probabile data di riapertura delle ”attività dettaglianti non alimentari”, che è un termine tutto da chiarire. Se non fosse consentita ancora la riapertura per i non alimentari, si creerebbe un problema per chi già non ha lavorato in questi due mesi», conclude Scarano. Tanti i Comuni lomellini che hanno aderito alla sperimentazione regionale nell’ultima settimana. Si è partiti mercoledì a Mede e Candia, poi giovedì è stato il turno di Gambolò, Sannazzaro e Gropello Cairoli. A seguire, sabato, a Sartirana e domenica a Valle. Ieri mattina, martedì, è stata quindi la volta di Garlasco: presenti soltanto le bancarelle alimentari, 15 per la precisione, tutte posizionate nella piazza davanti alla sede della Polizia locale. Si è ripartiti nel frattempo anche a Robbio, dove il mercato è articolato tra piazza Primo maggio e il primo tratto di via Roma (da dove è presente l’unico varco di accesso). In tutti i centri il mercato è stato impostato sugli stessi tratti comuni stabiliti per preservare la sicurezza dei partecipanti. Intanto ingresso contingentato a poche persone alla volta (pari al doppio del numero delle bancarelle) e un’uscita separata segnalata tramite un apposito percorso. Poi il personale addetto al controllo della clientela in entrata e in uscita (gli ingressi sono delimitati da transenne), misurazione della febbre e divieto di ingresso a chi ha una temperatura corporea uguale o superiore ai 37 gradi e mezzo. All’interno del mercato ci deve essere una distanza di sicurezza di un metro tra le persone e di tre tra una bancarella e l’altra. Gli operatori del settore hanno l’obbligo di indossare guanti e mascherine e di mettere a disposizione dei clienti guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per le mani. Tutto sembra per il momento funzionare, la gente si sta abituando alle regole e nel frattempo dall’altra parte c’è chi aspetta delle risposte per riprendere la propria attività, dopo due mesi. Da qui la richiesta della categoria che potrebbe avere una risposta decisiva, già nelle prossime ore.

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