A cura di Antonella Nipoti.
La Bolivia è un Paese poco conosciuto, spesso definita il Tibet delle Americhe, è il territorio più alto e isolato di tutti gli Stati latino-americani e quello che meglio conserva la cultura tradizionale con una popolazione che ancora ne osserva i valori e le credenze. È anche uno dei Paesi più poveri dell’America Latina ma le sue colorate culture indigene, i suoi paesaggi andini mozzafiato e i resti di misteriose antiche civiltà la rendono la più ricca ed emozionante destinazione per i viaggiatori avventurosi. Il Salar de Uyuni si trova proprio in Bolivia ed è la più grande distesa salata del mondo. Anticamente era uno specchio d’acqua chiamato Lago Minchin che si prosciugò lasciando dietro di sé un’immensa distesa di rocce saline, si trova a più di 3.600 metri di altezza; con la sua immensa distesa salata è in grado di offrire ai viaggiatori avventure dell’altro mondo: sembra di essere atterrati su un altro pianeta. Al centro si trova la Isla Incahuasi, un’isola verde punteggiata di cactus, dal suo punto più alto si gode di un panorama a 360 gradi dell’immensa piatta distesa che la circonda. La maggior parte delle persone che si spinge nel Salar e nei desolati dintorni, lo fa con un tour guidato di tre giorni in jeep partendo da Tupiza. Durante il percorso ci si ferma a fotografare l’isola di cactus, i campi tempestati di geyser, la laguna perduta e tutti gli angoli più nascosti della Bolivia. Sulla strada verso il Salar si attraversa una distesa di laghi d’alta quota compresa l’enorme Lagunas Colorada e Verde dove i minerali e le alghe rendono i laghi una tavolozza di colori che spaziano dall’acqua marina al color ruggine. Queste pozze di acqua gelida sono abitate da stormi di fenicotteri. La maggior parte dell’area è protetta e inclusa all’interno della Riserva Nacional Fauna Andina Eduardo Avaroa dove vivono numerosi esemplari di vigogna e lama addomesticati. Più difficili da vedere sono il rhea, specie di struzzo, e il gatto selvatico. Il fulcro dell’esperienza di un viaggio nel Salar de Uyuni è la possibilità di riconnettersi in modo estremo con la terra, la desolazione spazzata dal vento e l’orizzonte che sembra infinito. Esperienze che rendono unico il viaggio sono arrampicarsi sulle formazioni rocciose, salire in cima a uno dei numerosi vulcani e poi visitare i geyser del Sol de Manana, pozze di fango che ribolle tra schizzi, zampilli, fumarole infernali e spruzzi di vapore a più di 4.800 metri di altitudine. Un’esperienza intensa resa ancora più unica dall’attraversare a piedi nudi i ruscelli caldi che sgorgano dal ventre della terra. Non è possibile visitare il Salar de Uyuni autonomamente ma è necessario un tour organizzato. Chi parte dalla capitale La Paz può raggiungerlo in aereo, via terra con autobus notturni o in treno passando da Oruro. Il Salar si può visitare tutto l’anno ma il periodo migliore è durante l’estate australe (da novembre a marzo), il periodo delle piogge, quando è ricoperto da uno strato sottile di acqua che trasforma il deserto in uno specchio.