Si spacciano per Carabinieri e truffano due anziani, arrestati

GRAVELLONA LOMELLINA – Due giovani di 21 anni, M.M.N. e T.A.A., entrambi incensurati, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Gravellona Lomellina con l’accusa di truffa in concorso. I due sono stati fermati nel pomeriggio di mercoledì, intorno alle 15,30, durante un normale servizio di pattugliamento. I militari hanno intercettato una Fiat 500 sospetta, con a bordo i due soggetti, e hanno proceduto al controllo del veicolo. All’interno dell’auto sono stati trovati 1.400 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio, e un sacchetto nascosto sotto un sedile contenente numerosi monili in oro. Le prime indagini hanno rapidamente permesso di collegare il materiale a una truffa avvenuta poco prima ai danni di una signora di Broni, nata nel 1949. La donna, ascoltata dai Carabinieri, ha raccontato di aver ricevuto in mattinata una telefonata da una sedicente figlia in lacrime, seguita da un uomo che si è presentato come Carabiniere. Quest’ultimo le ha riferito che la figlia era stata arrestata per un presunto omicidio stradale, chiedendo 7mila euro per aiutarla. Non potendo fornire l’intera somma, la signora ha raccolto tutto il denaro contante disponibile in casa, insieme a vari gioielli, consegnandoli poco dopo a un uomo che si è presentato alla sua porta, mentre la telefonata veniva tenuta attiva per impedirle di contattare altre persone. Dopo la partenza del truffatore, a bordo della stessa Fiat 500, la vittima ha scoperto l’inganno solo al ritorno del marito, quando ha contattato la vera figlia. Un dettaglio fondamentale ha consentito ai Carabinieri di sventare una seconda truffa: sul navigatore del telefono di uno degli arrestati era impostato un nuovo indirizzo. I militari si sono recati immediatamente sul posto, dove una donna del 1936, alla loro vista, si è avvicinata consegnando loro un sacchetto con altri oggetti in oro e mille euro in contanti. Anche lei, infatti, era stata contattata poco prima con lo stesso raggiro, e stava per consegnare quanto richiesto. Grazie all’intervento tempestivo, la refurtiva della prima truffa è stata recuperata e restituita alla legittima proprietaria, mentre i due giovani sono stati dichiarati in arresto e trattenuti presso le camere di sicurezza della Stazione di Gravellona Lomellina, in attesa dell’udienza di convalida prevista per oggi. Le autorità ricordano che questo tipo di truffe, purtroppo frequenti, mirano a colpire soggetti vulnerabili, in particolare gli anziani, facendo leva su sentimenti di paura e urgenza. Nessun rappresentante delle forze dell’ordine chiederà mai denaro, né telefonicamente né di persona. In caso di telefonate sospette, è sempre bene contattare il 112 o chiamare direttamente i propri familiari per verificare la veridicità dei fatti.

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