Alcuni episodi da condannare ma la movida è stata positiva

I sindaci del territorio hanno tenuto sotto controllo i movimenti
delle persone e gli assembramenti che si sono verificati nel weekend

La preoccupazione dei sindaci in questo primo fine settimana di libertà era quella che ci fosse un ritorno al contagio di massa. La classica “malamovida”. Secondo i primi cittadini questo non è capitato, a parte uno spiacevolissimo episodio accaduto a Vigevano nella notte tra venerdì e sabato che, però, non può essere analizzato nell’ambito del comportamento collettivo. Lo spiega chiaramente il sindaco di Vigevano Andrea Sala: «Una banda di ragazzini ha commesso dei vandalismi in piazza Ducale in piena notte (tra le 3 e le 4 del mattino, ed è stata filmata ndr) Sono stati identificati subito il giorno successivo e le autorità prenderanno i provvedimenti necessari. Ma questa non era movida, era una bravata. Invece se vogliamo parlare del comportamento dei cittadini che sono usciti di casa, dopo tanto tempo e sacrificio, per frequentare un bar o un ristorante, non credo sia stato scorretto». Lo conferma anche il vice sindaco e assessore alla polizia locale Andrea Ceffa: «Il monitoraggio ci porta a pensare che tutto nel primo fine settimana di libertà sia filato liscio. Non abbiamo notato assembramenti, né comportamenti errati a livello collettivo. Il caso singolo non può fare testo, così come il vandalismo notturno». Ogni città ha il suo ambiente, con i suoi luoghi a rischio. Anche Mortara è stata tenuta sotto controllo, in modo particolare dove si ritrovano alcune compagnie di giovani. Zone che sono sempre state conosciute anche in tempi diversi da questi. «Non sono capitati episodi come quello che a Vigevano ha fatto il giro del web – afferma il sindaco Marco Facchinotti – ma anche a Mortara ci sono alcune strade e piazze in cui i ragazzi si muovono in branco e questo non è concesso, oltre a essere pericoloso. Meno che meno se ci sono schiamazzi o altri episodi che sarebbero da punire anche in tempi normali. Queste aree vengono sorvegliate dalla polizia locale e dalle forze dell’ordine periodicamente, come i giardini della scuola Elementare, oppure il parcheggio della Ragioneria, in via Ciniselli e la zona di via Mirabelli. Anche i parchi Martinoli e Mirabelli non sono ancora stati riaperti, perché il pericolo di assembramento c’è. Per il resto, invece, nei bar e nelle zone del normale passeggio i comportamenti dei cittadini in questo fine settimana sono stati corretti». Una particolare attenzione anche negli altri centri lomellini a maggiore rischio di movida. A Robbio il sindaco Roberto Francese spiega: «Le forze dell’ordine hanno lavorato bene: a parte qualche episodio isolato, non si sono registrati particolari assembramenti. Anche da parte dei gestori delle attività c’è stata collaborazione nel mantenere le distanze tra gli utenti e nel far rispettare le regole. Per tutti i Comuni era la prima volta e ci vuole un periodo fisiologico di assestamento. Mi auspico che da parte della gente ci siano maggiori elasticità e senso civico: è chiaro che, senza più restrizioni alla mobilità, in molti tendano ad andare nello stesso posto». La capitale del divertimento in Lomellina è per tradizione Garlasco e in questa città il sindaco Pietro Francesco Farina ammette, al pari dei suoi colleghi di Mortara e Vigevano di non essere pienamente soddisfatto dell’andamento delle cose: «Con la fine del lockdown sono tornate alcune cattive abitudini. Gruppi di minorenni, giovani intorno ai 16 e 17 anni, che, approfittando delle libertà ora concesse, affollano la piazza, bivaccano e fanno schiamazzi fino alle 3 del mattino arrecando disturbo alla quiete pubblica. Affronteremo la questione con il comando dei vigili per capire come intervenire. Non sono comportamenti accettabili in un periodo come questo in cui ci vorrebbe più responsabilità da parte di tutti».

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