LA CAMELIA COLLEZIONI – Le Mondine: un’eredità culturale della nostra terra.

A cura di Alessandra Restelli e Maria Luisa Siviero.

Una tra le prime e più emozionanti rassegne alle quali abbiamo partecipato per reinterpretare la storia è sicuramente quella legata alle mondine con “Parona, tèra bona” (foto). Vedere giovani ragazzi e ragazze indossare abiti e accessori di almeno 50 anni prima è stato sicuramente suggestivo. Camicia, pantalone e foulard con cappello per l’uomo mentre per le donne camicette e pantaloncini accorciati con cintura, corde e gros grain per portarli a misura, zoccoletti in legno, calzettoni in filanca, foularini variopinti al collo e il cappello di paglia detto caplina la cui tesa larga serviva per proteggere dal sole e la retina applicata per le zanzare. Il tutto è stato curato affinchè la tradizione abbracciasse anche l’attualità dell’evento; riportare un tema del passato ad oggi, non è certo semplice ma il risultato finale è stato coinvolgente. Soprattutto quando per le vie del Paese ogni figurante teneva in mano chi un rastrello chi un badile e mazzi di riso con un gruppo che sfilava su un camion scoperto e carretti di campagna intonando in coro i canti di lavoro- usati dalle mondine- per non sentire la fatica. Sul finale, tutti insieme hanno tolto e lanciato in aria il cappello di paglia: un gesto toccante che ha coinvolto soprattutto coloro che negli anni addietro lo hanno vissuto in prima persona. Questo evento ha fatto si che ci pervenissero – da chi li ha conservati nei cassettoni come ricordo della nonna – vestiti originali e accessori – come anche l’abito che leghiamo al “paron dalle braghe bianche” che abbiamo poi utilizzato nelle sfilate storiche di arti e mestieri. Abbiamo anche una serie di poesie, circa 200, e scritti con le canzonette in dialetto ed ancora lettere del conosciuto Monsignor Bellazzi, Lucia Rossi e Fradè de Costa.

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