FIXING BUGS – Il nuovo nucleare.

A cura di Fiat Lux.

Nessuno dei tre quesiti dei referendum abrogativi del 1987 chiedeva l’abolizione o la chiusura delle centrali nucleari; veniva chiesta l’abolizione dell’intervento statale, nel caso in cui un Comune non avesse concesso un sito per l’apertura di una centrale nucleare, e veniva chiesta l’abrogazione dei contributi statali per gli Enti Locali in compensazione della presenza sui loro territori di centrali nucleari. Il terzo riguardava l’abrogazione della possibilità che Enel partecipasse alla costruzione di centrali nucleari al di fuori del territorio italiano. Nel 2011 accortisi di questo vulnus si è corsi al riparo con un nuovo referendum abrogativo, che di fatto ha impedito di avviare il programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio di impianti nucleari, che era ancora legittimo fare, affossando definitivamente la possibilità di produrre energia elettrica da centrali nucleari sul territorio italiano. Ora che si parli di nucleare oggi, non pare più un tabù, la tecnologia avanza e le fonti fossili di energia sembrano ormai essere messe al bando dagli ambientalisti, che, guidati dai grandi capitali della fnanza, intercettano nel nucleare di quarta generazione la possibilità di produrre energia pulita e si fanno “spintaneamente” promotori di questa tecnologia. A guidare le nuove strategie energetiche ci sono i grandi fondi capitalisti, e i soldini sul piatto sono tanti, tanti da far girare la testa a qualcuno, che forte del proprio mandato elettorale, cede e parte alla carica convinto che il suo popolo lo segua: “il Comune sarebbe stato ricoperto di soldi, una montagna di soldi, diversi milioni di euro” si legge. E qui si narra della prima delusione e della prima caduta. I cittadini si risvegliano con un pugno allo stomaco e cominciano a guardare storto il “nuovo” corso amministrativo, e stante l’indignazione generale, l’uomo del baffo, a malincuore, dice NO. Scampato pericolo. Neanche per sogno. I soldi in ballo sono tanti e vuoi che un noto faccendiere non ceda alle lusinghe? Parte da lontano, la prende larga, usa un sopravvissuto della guerra consiliare, ancora sotto le armi, per cercare di indottrinare i poveri cittadini ignoranti pieni di pregiudizi. Onore e gloria al portatore di sapienza, grazie per i tuoi sforzi volti a farci uscire dal Medioevo culturale, tu sarai ricordati per la tua illuminante opera al servizio della città. Però, proprio come nella fiaba di Andersen, a un povero cittadino, ignorante come tutti gli altri, ma indubbiamente perspicace, questa veste nuova dell’Imperatore pare una scemenza e domanda: “Volete fare funzionare una centrale nucleare con l’acqua dell’Arbogna, che è poco più grande di un fosso?”. E il Re si ritrova nuovamente nudo.

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