Il cuore della gente ha salvato cani e gatti

L’associazione MiciAmici nonostante l’emergenza del lockdown
ha potuto contare sulla generosità di tantissime persone

Sono stati mesi decisamente difficili un po’ per chiunque, quelli che ci siamo lasciati alle spalle. Anche ovviamente per tutti quei volontari che si sono trovati nelle condizioni di dover curare – seppur in una fase di emergenza globale e quindi con tutte le limitazioni del caso, anche in termini di possibilità di spostarsi da casa – i tantissimi esseri indifesi ospiti delle strutture zoofile sparse sul territorio. Non ha fatto eccezione l’associazione MiciAmici Odv, la cui oasi è sita alla frazione Medaglia e che dispone anche di un rifugio in Sardegna, collaborando più in generale con alcuni volontari del Sud Italia per organizzare adozioni di cuccioli nati in meridione. Come è andata in questi mesi? «È stato un delirio – ammette, pur con un sorriso, il presidente di MiciAmici Riccardo Maiocchi – la situazione è stata complessa, eravamo in pochi e ovviamente avevamo limitazioni nei movimenti. Ma devo anche dire con piacere che abbiamo avuto il sostegno di tante persone, abbiamo ricevuto molte donazioni. Alcune ci sono arrivare direttamente tramite corriere, altre invece sono passate attraverso i due negozi di Mortara, 4 Zampe e Aquarium Zoo. Devo ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto, perché è stato l’unico modo per andare avanti, non avendo potuto organizzare momenti di donazione sul territorio. Grazie a una forma di tam tam mediatico, e senza dimenticare la bella idea di una volontaria che si è inventata le mascherine fatte da noi distribuite poi in città, siamo giunti a oggi e possiamo tirare un sospiro di sollievo».
Come va attualmente? «Sta tornando tutto nella normalità – aggiunge Maiocchi – abbiamo ripreso ad accogliere i gattini abbandonati e abbiamo ricominciato anche con le sterilizzazioni, sia in Ats a Vigevano che privatamente. Inoltre abbiamo curato gatti di persone non abbienti e non solo: come associazione, durante l’emergenza, ci siamo resi disponibili a ritirare o seguire animali di persone ricoverate o decedute a causa del virus». Sì, perché c’è stata anche questa emergenza da affrontare. «Di fatto abbiamo avuto solo due concrete emergenze legate a famiglie in difficoltà, ma parliamo di persone che poi fortunatamente sono tornate a casa dall’ospedale. Inoltre in questo periodo abbiamo ripreso a far salire qualche cucciolo dal Sud. Devo ammetterlo: in questo momento non me la sento di essere così pessimista». In fondo una buona notizia, insomma. Anche se le sfide chiaramente sono all’ordine del giorno, a prescindere dall’emergenza sanitaria. «Abbiamo in struttura una novantina di gatti adulti e una ventina di cuccioli, oltre a undici cani da far adottare. Noi non riceviamo sovvenzioni comunali, siamo completamente sostenuti da volontari e comunità – precisa il presidente di MiciAmici – e siamo attivi sotto diversi fronti. Ad esempio ritiriamo anche le femmine, le fattrici e gli stalloni degli allevamenti intensivi, quindi li sterilizziamo e troviamo loro casa». Il tema della sterilizzazione, senza dubbio estremamente rilevante quando si parla di gatti ma non solo, è centrale: «Siamo sempre aperti ad aiutare chi, a causa di problemi economici, non può operare il proprio animali. A loro dico: rivolgetevi a noi. A costo di indebitarci, troviamo il modo di dare una mano perché si tratta di un intervento molto importante»

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