RUBRICHE D’ESTATE – Un tuffo nel passato: l’evoluzione dei costumi da bagno

A cura di La Camelia Collezioni

Alla fine dell’800 i costumi da bagno femminili erano generalmente indumenti interi progettati per coprire il corpo dalla testa ai piedi, realizzati con tessuti pesanti e privi di elasticità. L’idea di esporre il corpo al sole e al mare era ancora considerata ardita per gli usi del tempo. Con gli anni Trenta vi fu un cambiamento radicale con l’introduzione del costume a due pezzi che lasciava scoperta la pancia e presentava pantaloncini abbinati, rappresentando una vera sfida ai modelli tradizionali. Spesso visto come audace e persino scandaloso, si cominciò a riflettere nuove tendenze nella moda e nel ruolo delle donne nello sport e nel tempo libero. Forniva una maggiore libertà di movimento e un’opportunità di prendere il sole in modi mai visti prima diventando rapidamente popolare. Negli anni ’40, grazie all’influenza delle attrici iconiche del cinema di Hollywood, si iniziarono a indossare costumi da bagno ben strutturati e aderenti, che divennero simbolo di eleganza e sensualità. Le immagini di star che si godevano la vita a bordo piscina o lungo la spiaggia contribuirono a ridefinirne il concetto. Negli anni ’50, il costume da bagno  continuò ad evolversi, guadagnando popolarità con stampe vivaci e originali che rappresentavano lo spirito di rinascita del dopoguerra. Gli anni ’60 segnarono una vera e propria rivoluzione con l’ introduzione del bikini che rompeva con le convenzioni passate, offrendo alle donne la possibilità di sfidare e ridefinire i canoni di bellezza tradizionali. In foto, alcuni tra i costumi d’epoca che conserviamo; ci sono pervenuti, ancora con il cartellino originale, intere collezioni da negozi, ormai prossimi alla chiusura, che hanno voluto donarceli, ancora indossabili nonostante abbiano ormai oltre settant’anni.

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