VIGEVANO – È finita con un arresto rocambolesco la fuga di un 33enne pregiudicato, senza fissa dimora, fermato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vigevano. L’uomo, identificato con le iniziali M.A., era destinatario di un provvedimento di aggravamento della misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Pavia, trasformata in custodia cautelare in carcere su disposizione del Gip del Tribunale di Pavia. Non nuovo alle forze dell’ordine, il 33enne era già stato denunciato a piede libero per il furto aggravato al bar “Bixtro” dello scorso 14 luglio e per un tentato furto alla ditta “Rgm Tech” di corso Pavia avvenuto il 30 maggio. Le ricerche dell’uomo erano in corso da diversi giorni, ma è stato localizzato nella notte di sabato nei pressi della stazione ferroviaria di Vigevano, mentre si trovava a bordo di una bicicletta da donna. Alla vista dei militari, ha cercato di darsi alla fuga, percorrendo due volte la rotonda tra corso Pavia e via Santa Maria, per poi imboccare contromano via del Carmine. Bloccato il passaggio da alcune auto in arrivo nel senso corretto di marcia, ha abbandonato il mezzo per proseguire la corsa a piedi, ma è stato rapidamente raggiunto e fermato dai Carabinieri. I successivi accertamenti hanno rivelato che la bicicletta utilizzata per la fuga era stata rubata poco prima da uno degli stalli di parcheggio della zona. Nello stesso luogo è stato rinvenuto un lucchetto tranciato e, nelle vicinanze, un’altra bicicletta, anch’essa di dubbia provenienza, riconosciuta dai militari come quella usata dal fermato nei giorni precedenti. Durante la perquisizione personale, M.A. è stato trovato in possesso di un cellulare con etichetta identificativa appartenente al legittimo proprietario, al quale verrà restituito, e di circa 420 euro in contanti. Per questi motivi è stato anche denunciato per furto e ricettazione. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato trasferito alla Casa Circondariale di Pavia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le due biciclette sequestrate sono attualmente custodite dai Carabinieri. Chiunque le riconoscesse (nelle foto di seguito) come di propria proprietà è invitato a contattare la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Vigevano per avviare la procedura di restituzione, previa verifica.
