Pollini, c’è l’accordo Arrivano le nuove aule

Il momento tanto atteso è arrivato. L’istituto Pollini ha ottenuto il via libera per espandersi nei locali dell’ex ospedale Sant’Ambrogio. È il risultato finale di un passaggio che si completerà venerdì tra la Provincia di Pavia e l’Asst, ovvero l’azienda ospedaliera proprietaria dell’ex nosocomio. La firma tra il direttore generale Michele Brait e il presidente della Provincia Vittorio Poma. La convenzione consentirà di utilizzare un’altra ala dell’immobile all’istituto Pollini, per potersi ampliare. E sembra che i lavori potrebbero iniziare già nei prossimi giorni. L’urgenza era stata manifestata pubblicamente dalla dirigente scolastica del Pollini Elda Frojo (anche con una lettera al prefetto di Pavia Rosalba Scialla). La conferma arriva dalla vice presidente della Provincia di Pavia, nonché consigliere comunale di Forza Italia a Mortara, Daniela Bio: «Abbiamo accelerato i tempi e la situazione sembra arrivata a una conclusione positiva, anche se siamo quasi alla scadenza massima. La trattativa è stata lunga e siamo riusciti a strappare un accordo. Spero che nel giro di alcune settimane si possano iniziare i lavori di ampliamento in modo da dotare la sede dell’istituto, in via Ospedale, di nuove aule. Altrimenti non sarebbe possibile iniziare regolarmente il prossimo anno». Già da molto tempo, infatti, l’istituto superiore che comprende le sezioni di Agraria, Alberghiera e Sociale deve fare i salti mortali per ospitare tutte le lezioni “frontali” ovvero quelle classiche di insegnamento in classe. Per ottenere questo risultato la preside ha organizzato aule a rotazione. La classe che va in palestra per l’educazione fisica lascia libero il locale per altri, e così succede anche per gli studenti dell’Alberghiero che sono nelle cucine, oppure per quelli dell’Agraria che si esercitano nelle serre. «Se il Pollini è in queste condizioni ormai da diversi anni – afferma ancora Daniela Bio – immaginiamoci come potrebbe fare a settembre per l’apertura scolastica con i distanziamenti previsti dai decreti legge della scuola. Sarebbe impossibile. Ecco perché questo accordo è arrivato in extremis, ma per fortuna è arrivato». Soddisfazione anche dalla dirigente scolastica del Pollini, Elda Frojo: «Confermo. Le aule dovrebbero essere al piano terreno, adiacenti alla sede attuale del nostro istituto. Spero vivamente che inizino i lavori al più presto». In merito ad avere avvertito il prefetto ammette: «Mi è sembrato corretto informare per tempo che una situazione insostenibile, ben prima della pandemia, a settembre avrebbe reso la situazione intollerabile». Parole molto stringate, ma di una chiarezza estrema. Con i distanziamenti previsti nelle aule per la riapertura di settembre la preside non sarebbe stata in grado di riaprire la scuola in maniera corretta. È probabile che uno o due mesi di tolleranza potrebbero anche essere sopportati. Ma la scuola è in lockdown da marzo. Un periodo lunghissimo, mai sperimentato. L’istituto dovrebbe trovare rapidamente espansione al piano terra. Qui alcuni lavori da iniziare in tempi brevi potrebbero consentire di mettere a disposizione nuove aule dove un tempo c’erano gli ambulatori dell’ospedale. Anche le due nuove classi, già finite, al secondo piano, dovrebbero essere utilizzabili a settembre. Questo, pare, anche se la scala esterna non fosse finita.

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