La misura è colma. E, si badi bene, non lo è certo da ieri. Ma perché non si riesce a fare nulla di concreto per arginare il fenomeno? L’ultimo fatto in ordine di tempo ha preso corpo verso la metà della scorsa settimana, ed è stato notato anche da diversi cittadini: “vittime” ancora una volta le scuole elementari di Piazza Italia, dalle quali è stata letteralmente sradicata la ringhiera sita in via Zanetti. I problemi da queste parti, purtroppo, rappresentano una costante da almeno un anno. La scorsa estate giunse una segnalazione, da parte di una residente della zona, relativa addirittura a corse notturne con auto e moto nell’isolato. E sempre nel corso del 2019 sono stati rilevati episodi di spaccio, con riferimento in particolare all’area di via Marsala. Sul finire dello scorso mese di maggio una donna di 38 anni è stata trovata in possesso di stupefacenti che deteneva per uso personale. Senza dimenticare le molte bottiglie e i cocci costantemente rinvenuti sul posto, quindi anche pericolosi per chi dovesse senza volerlo passarci sopra. Ora il fattaccio della ringhiera: ci mancava solo il vandalismo, vien da pensare. Tra i cittadini il fatto non è passato inosservato, e si respira da un lato irritazione per una criticità che continua nel tempo anche in termini di schiamazzi, dall’altro quasi una rassegnazione, ed è proprio quest’ultimo elemento ciò che è bene evitare. Da segnalare inoltre che in periodo di emergenza Covid si sono registrati assembramenti nei pressi delle elementari ma anche in via Ciniselli, nella porzione conosciuta come il Cubo. «Il gruppo che bazzica attorno alle scuole elementari – commenta, con riferimento all’ultimo caso, il sindaco Marco Facchinotti – è già stato più volte identificato e redarguito. In questo specifico caso non abbiamo prove di chi sia stato, ma è chiaro che chi paga alla fine è sempre la collettività. Ed è anche capitato che a fare caos fossero persone arrivate da fuori città, quasi come fossero “pendolari”». Soggetti comunque conosciuti, insomma, ma è necessario andare oltre e fare di più. Altrimenti non sarà altro che un’attesa verso il prossimo episodio. In tutto questo, viene da chiedersi, qual è la posizione dell’assessore alla sicurezza? Sono state intraprese azioni specifiche per spegnere una situazione che si protrae da troppo tempo? Se sì, evidentemente non sono state sufficienti. Perché sicurezza non vuol dire solamente l’emissione di pur giuste sanzioni là dove necessario, ma anche l’impegnarsi ogni giorno affinché la percezione stessa delle famiglie possa essere quella di una città il più sicura possibile. È bene tenere alta la soglia di attenzione, quel che è certo oggi è che non è davvero più possibile sorvolare.