La Torre: «Faremo il possibile per sostenere il commercio»

Il presidente Valerio Pelli: «Per la Sagra siamo a disposizione,
entro fine anno vorremmo creare un evento per i bambini»

«Il commercio locale ci ha sempre sostenuto alla grande, e in questo anno così complesso stiamo cercando qualche formula per provare noi a sostenere in qualche maniera i commercianti, come forma di ringraziamento per la fiducia riposta nei nostri confronti nel corso del tempo». La Contrada La Torre non è certo composta da persone che accettano passivamente l’evolversi della situazione, anzi. Lo si respira chiaramente ascoltando le parole del presidente Valerio Pelli: «In questo momento siamo sostanzialmente alla finestra, ci striamo confrontando con gli associati per fare il punto della situazione. La sosta imposta dal virus ci ha consentito di lavorare sulla burocrazia, avevamo infatti alcune esigenze legate al fatto che facciamo parte del Terzo Settore, ambito che ha subìto delle modifiche». Pur trovandosi ancora nel campo delle ipotesi, non mancano alcune idee relative a possibili eventi in città, oltre chiaramente al discorso Sagra.

«Un 2020 antipatico – commenta Pelli – che ci ha imposto, ad esempio, l’annullamento della tradizionale festa in piazza in programma il 6 giugno. Non ci sono idee chiare su quando poter riproporre il tutto, e non è solo una questione di permessi, ma anche di reperimento dei fondi, essendo comunque noi un’associazione no profit. I commercianti ci hanno sempre aiutato, e adesso come detto stiamo valutando la possibilità di aiutarli. Per esempio, non prettamente legato alla Sagra ma comunque al mondo associativo penso al Carnevale, ovviamente a sua volta saltato causa emergenza. Non ci dispiacerebbe – annuncia Valerio Pelli – ritrovare uno spazio che ci consenta di dare vita a un momento di svago per la città e per i bambini». Di fatto, quindi, una manifestazione colorata e positiva che possa andare in scena, chiaramente se possibile, nel corso della seconda parte dell’anno. «Ma ci troviamo nel campo delle ipotesi» precisa il presidente de La Torre, che entrando maggiormente nel merito della marcia di avvicinamento alla Sagra del Salame d’Oca evidenzia: «Si naviga a vista. Sarebbe bello avere maggiori certezze, così per adesso non è quindi ci dobbiamo adattare al momento. Sicuramente non organizzeremo l’attività di ristorazione in piazza Carlo Alberto, per un motivo molto semplice: anche se la Sagra si dovesse, come speriamo tutti, svolgere regolarmente, proprio nel rispetto del commercio che sta vivendo un anno difficile non andremo a sovrapporci». E ancora: «Il sabato sera allestiamo abitualmente una cena propiziatoria con associati, sfilanti e amici della contrada, si tratta di un momento associativo che quasi sicuramente nel 2020 salterà». Più in generale, parlando sempre della Sagra, «è giusto trovare una soluzione – afferma Pelli – con la speranza che le disposizioni in vigore ci consentano margini di movimento». Anche La Torre comunque, in caso di esigenze dell’ultimo minuto, dispone di un’ottima base storica su cui fare affidamento: «Se questa emergenza si fosse presentata solo dieci anni fa sarebbe stato molto più complesso per tutti. Ma noi oggi, ormai, possiamo affermare di essere totalmente autonomi già da qualche anno a livello di vestiario, calzature, accessoristica». La Contrada La Torre racchiude una porzione importante della storia della città. La corporazione rappresentata è quella degli orafi, e i colori della stessa Contrada, il giallo e il nero, rappresentano proprio – rispettivamente – l’oro e il tessuto su cui i maestri orafi andavano a posare il proprio lavoro, da presentare poi a corte a Ludovico Il Moro in persona. La Torre ha vinto il suo ultimo Palio nel 2018, ponendo fine a un’attesa che durava da 32 anni. «Il nocciolo duro è composto da una trentina di persone – chiude Pelli – ma durante la manifestazione di settembre si impegnano, come minimo, in 150».

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