Adesso la giunta ha perso veramente la pazienza. Gli ultimi episodi di malamovida, che hanno riguardato in particolare il centro cittadino, hanno fatto scattare il campanello d’allarme dalle parti del municipio di piazza della Repubblica. In settimana un tavolo di lavoro con le forze dell’ordine e i gestori dei locali per capire se adottare ulteriori misure restrittive. Da ultimo, nello scorso fine settimana in molti hanno lamentato la presenza di vere e proprie latrine all’aperto, bottiglie abbandonate e degrado diffuso. Durante tutto il periodo estivo si erano accavallate le lamentele a proposito degli schiamazzi notturni e, da ultimo, l’episodio della rissa davanti al Camomilla Cafè in corso Cavour. Fatti che hanno fatto acceso i riflettori su un tema spinoso, accentuato anche dalla chiusura delle discoteche.
Insomma, qualcosa va fatto e alla svelta. Ne è convinto l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale, Renato Sambugaro: «Non sono contento della situazione che si è creata – afferma deciso – oltre a esserci troppa gente in strada, in orari in cui la gente solitamente riposa, notiamo che per terra viene lasciato di tutto». Addirittura c’è chi si è lamentato del fatto che alcuni giovani si fermassero a fare la pipì nei pressi delle proprie abitazioni (tra queste, via Scalina tra quelle sotto la lente d’ingrandimento). «La movida estiva è finita – sostiene ancora l’assessore Sambugaro – fino a oggi siamo stati tolleranti e abbiamo chiuso un occhio ma adesso basta. Chiederò un potenziamento dei controlli al nuovo comandante dei carabinieri, Paolo Banzato, perché sia data una mano al comando dei vigili. Durante la sagra abbiamo moltiplicato i nostri sforzi pattugliando fino alle 4 del mattino, ma oltre un certo punto non possiamo fare. Valutiamo anche la chiusura dei locali, oltre una certa ora. Purtroppo – va avanti Sambugaro – è passato il messaggio sbagliato che a Garlasco si possa fare tutto ed è bene che i più giovani, anche fuori città, lo capiscano una volta per tutte. La mia preoccupazione è che la criminalità possa arrivare qui, vista la centralità che abbiamo sul territorio lomellino».