La Sagra in tempo di virus ha unito tutti i lomellini

Niente corteo e processione, festeggiamenti limitati. Soddisfatta
la Pro loco: «Difficile fare di più». Il parroco: «Una comunità ritrovata»

Prima le disposizioni per contenere il diffondersi dell’epidemia che hanno costretto la Pro loco a modificare in modo radicale il programma, poi il meteo con un sabato sera rigido ed una domenica pomeriggio dove nubi nere e cariche di pioggia hanno costretto ad alzare bandiera bianca. Eppure la 52esima Sagra dell’Offella qualcosa di speciale ha avuto. Sui volti e nei commenti c’è comunque la soddisfazione di chi ci ha voluto provare e quei palloncini verdi a colorare il cielo grigio, lanciati dai bambini, sono il miglior segnale della volontà di riprendersi, anche se in modo diverso il proprio futuro. «Personalmente – commenta a fine Sagra il presidente della Pro loco Gabriele Colombo – sono soddisfatto. Non guardo a quello che poteva essere e non è stato, al meteo, all’assenza di questo o quell’aspetto, guardo e giudico tutto quello che invece è stato fatto e sono più soddisfatto di altre volte. Dobbiamo essere orgogliosi! In questo particolare momento storico, come Pro loco, abbiamo dato il massimo che potevano. Come detto alla vigilia, eravamo chiamati ad una grande responsabilità e con responsabilità abbiamo operato. Un grazie a tutti i volontari ed alle persone che hanno festeggiato con noi la nostra Offella». Una Sagra all’insegna della sicurezza, dove si è percepita la voglia di ritornare ad una vita, che per adesso non può più essere quella di prima, ma non per questo debba sfuggire alla essenza di convivialità e voglia di stare insieme e di vivere la comunità. Per il resto, non c’è stata la processione né il tradizionale banco di beneficenza. Ma la festa patronale della Madonna del Rosario, con la celebrazione della messa solenne, è stata comunque un bel momento di comunità. «Quello che abbiamo vissuto in questi mesi – ha detto don Riccardo, durante l’omelia – non è stato un fatto eccezionale. È qualcosa di epocale che ci porta ad una nuova normalità con cui dobbiamo convivere, tornando, nel rispetto delle regole, a vivere col cuore la comunità. Ecco che oggi compieremo alcuni gesti che sono rimasti in sospeso ed altri che si sono aggiunti strada facendo, ma che sono il segno di una comunità viva». Al termine il parroco ha inaugurato la targa a ricordo dei benefattori che hanno aiutato nel rifacimento del tetto della Chiesa. È stato poi benedetto il coro che alcuni parrocchiani si sono adoperati per risistemare, mentre è stata inaugurata la sistemazione del dipinto che ritrae la deposizione di Gesù posto nella prima cappella di destra guardando l’altare.

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