Impianto fanghi, Lorena apre: «Esamineremo il progetto»

Lomellina Energia potrebbe iniziare a bruciare fanghi da depurazione civile, per la quale è già in possesso di un’autorizzazione, nella seconda metà del 2022 al netto dell’avvio e costruzione di un impianto di essicazione fanghi. Il progetto è stato presentato dall’amministratore delegato Paolo Angeloni e dal direttore dell’impianto paronese Paolo Arrighi. Il nuovo impianto, per il quale deve ancora iniziare l’iter autorizzativo da parte della Regione, potrebbe essere un esempio di economia circolare con una finestra e sviluppo futuro sulla produzione di fosforo. Il progetto prevede la messa in opera di un impianto che partendo dal fango disidratato arriva alla produzione di fango “bricchettato” o pellettizzato adatto ad essere bruciato. Il fango “bricchettato” andrebbe a sostituire parte degli attuali rifiuti bruciati.

Il fango disidratato passando all’interno di un cilindro a doppia camera viene essicato ed in ultimo estruso in piccoli cilindri che sarebbero poi avviati all’incenerimento. Questo il processo che, oltre a sfruttare strutture logistiche già esistenti, sfrutterebbe per l’essicazione l’energia termica prodotta dallo stesso inceneritore, mentre il vapore prodotto sarebbe poi, filtrato e riconvertito in acqua utilizzata nuovamente nel processo produttivo chiudendo così il ciclo economico. All’interno del progetto ci sarebbe anche un potenziamento degli “scrubber” per il miglioramento della qualità dell’aria. Preoccupazione ma non preclusione a priori viene espressa dal sindaco Lorena. «Premesso che Parona non deve risolvere i problemi della regione o della provincia, non abbiamo una preclusione a priori, ma vogliamo approfondire il progetto attenendoci strettamente a quello che è il nostro programma, cioè non caricare ulteriormente un paese che ha già dato molto dal punto di vista ambientale. Il progetto è stato presentato alla Commissione Termo ed alla Consulta che si riunirà il 10 febbraio per approfondire i vari aspetti. Indiremo incontri pubblici per presentare il progetto e arrivare ad esprimere, in modo costruttivo, un parere quando saremo chiamati in sede di conferenza di servizi. Spetterà comunque alla Regione l’ultima voce».

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