Anno nuovo, ma vita vecchia. Si può parafrasare questo antico detto per descrivere la condizione delle strade provinciali, per le quali lo scorso anno l’amministrazione di piazza Italia aveva promesso interventi strutturali (per la Lomellina stanziati 1,8 milioni di euro per asfaltature e rifacimento della segnaletica). Con l’inizio del 2020 niente di tutto questo si è ancora visto e la gente incomincia a perdere la pazienza. La scorsa settimana abbiamo documentato sul nostro giornale la viabilità “da terzo mondo” sulla circonvallazione alle porte di Mortara, caratterizzata da buche, illuminazione carente e strisce inesistenti. Insomma, circolare è diventato un problema per tutti. Sotto accusa l’operato della Provincia, da cui si chiedono quegli interventi sbandierati molte volte e all’atto pratico mai attuati. Dalle parole, ora si deve passare ai fatti.
«Mi chiedo che cosa fare un giro per rendersi conto di cosa non va – così esordisce Mario Bertoncello, 58 anni, disoccupato – per esempio, le rotonde hanno quasi tutte l’erba alta e non si vede nulla. Mi chiedo che cosa aspetti la Provincia a intervenire. Forse che ci scappi un altro morto come è già successo?». Non è il solo a pensarlo. «Quando si attraversa la rotatoria vicino all’ospedale – spiega il 78enne Ezio Braghenti, pensionato – c’è da farsi il segno della croce. Ma che le strade siano pericolose non lo scopriamo certo ora. Visto che sono stati promessi dei fondi per rifarle, sarebbe ora di dare seguito alle promesse con interventi concreti. Le parole non bastano più». Gli fa eco Giorgio Rizzi, in pensione: «Mi capita di andare spesso verso Pavia – afferma – e non c’è un punto che si salva. La segnaletica è del tutto inesistente. Poi andiamo in direzione di Novara e invece le strade sono messe molto meglio. Significa che altre parti gli enti competenti intervengono per sistemare le varie criticità e qui no». Offre un altro punto di vista Rosario Fede, 70 anni, anch’egli pensionato: «La prudenza non è mai troppa – sottolinea – viste le condizioni critiche dell’asfalto, la gente farebbe bene a prestare ancora più attenzione. Invece molti non rispettano la precedenza e finiscono con causare problemi ad altre persone. Io credo che tutti debbano dare una mano. Lamentarsi poi non serve». Serafico il parere di Claudio Veronese, libero professionista: «La Provincia non batte più un colpo – sbotta – è stato detto più volte in questi anni che si sarebbe provveduto a riasfaltare le strade, ma ancora non si vede l’ombra di un intervento. Il tratto verso Ceretto non è definito: oltre che poco illuminato, l’erba non è tagliata. Ma tutti i soldi che paghiamo dove vanno a finire?». Ne conviene il 59enne Mimmo Tumeo, commerciante: «Venendo da Vigevano – dice – rischio ogni volta di sbandare e finire fuori strada, talmente sono improponibili le strade. Si lamenta la mancanza di fondi ma le tasse le paghiamo. E comunque basterebbe poco: già l’illuminazione le renderebbe quantomeno presentabili». Come dice il collega Roberto Corradi, 62 anni, «di notte o di primo mattino è diventato troppo pericoloso girare. Oltre al rischio di danneggiare la macchina, c’è anche la paura di causare incidenti. Non bastano più i rattoppi: ci vogliono interventi strutturali. Anche se temo che dovremo aspettare la primavera e condizioni climatiche migliori». Così si esprime la 47enne Katia Mosca, impiegata: «Il nostro territorio è lasciato abbandonato a se stesso – ammette in maniera sconsolata – andando verso Parona, ci sono troppe buche. I rischi per chi viaggia sono troppi: così non si può andare più avanti. Se i soldi ci sono per agire, che li si investa». E ancora: «In Italia ormai non si fa più nulla – è laconica l’opinione di Carlo Falzoni, 85 anni, pensionato – premesso che sono poco esposto alla problema, ma è un dato di fatto che chi dovrebbe dare dei servizi non lo fa. Però la gente fatica ad arrivare a fine mese, stretta nella morsa delle tasse». Chiude il cerchio Mario Boari, in pensione: «La rotonda per andare al cimitero è in uno stato pietoso – chiosa – quando c’è nebbia, non si vede nulla e può capitare di causare incidenti. Purtroppo quando si tratta di rotatorie, si vede nettamente la differenza di manutenzione se a gestirle è il pubblico o il privato. In quest’ultimo caso i soldi per gli interventi si trovano subito e i risultati si vedono tutti».