Casa Serena, le banche “ripianeranno” le perdite

L’istituto riceverà un prestito di due milioni  e mezzo, da ripagare

in sei anni. Ugazio: «Ogni mese bruciamo soldi solo per le rette»

Perdite derivate dai mancati incassi delle rette durante la fase acuta dell’emergenza Covid-19 e per ripianarle è in arrivo un cospicuo finanziamento dalle banche. Succede a Casa Serena, la più grande Rsa della provincia, che nel frattempo ha chiuso le porte ai visitatori, nel rispetto delle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm. Sulla base di quanto previsto dal decreto Liquidità che prevede un prestito pari al 25% dei ricavi complessivi, la Rsa riceverà quindi dalla Banca Popolare di Sondrio un finanziamento di due milioni e mezzo di euro (nelle casse della struttura cilavegnese ci sono infatti dieci milioni).  Il prestito dovrà essere rimborsato nel giro di sei anni. Questo perché, come spiega il presidente di Casa Serena, Pierangelo Ugazio, «continuiamo a registrare perdite per 100mila euro al mese, considerando le sole rette. L’istituto di credito si è mostrato attento alle nostre esigenze offrendosi di anticipare la somma che servirà a dare respiro ai nostri conti». Intanto, dopo l’estate, la situazione è andata normalizzandosi all’interno della struttura, sempre più “Covid-free”: nessun nuovo caso conclamato di contagio tra gli ospiti (al momento 225, una quarantina in meno rispetto alla fase pre lockdown). «Continuiamo comunque ad accoglierne di nuovi: abbiamo due piani dedicati – va avanti Ugazio – ma prima vengono messi in quarantena per 14 giorni e poi vengono accolti, a seguito di due tamponi negativi. Inoltre le stanze che prima erano occupate da due o tre persone oggi ne possono accogliere soltanto una. Operiamo dunque con la massima prudenza, in vista di questa seconda ondata di contagi: a tal proposito, stiamo ancora aspettando i vaccini antinfluenzali che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni», conclude il presidente Ugazio. 

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