Le scuole cittadine snobbano i banchi a rotelle del governo

Un centinaio al Pollini, 25 all’Omodeo, nessuno al Comprensivo «Sarebbe stato forse meglio guardare a soluzioni diverse»

Hanno rappresentato uno dei temi caldi dell’estate italiana, e suscitato da un lato polemiche, dall’altro ironie. Sono i ben noti banchi a rotelle, fortemente voluti dal ministro Azzolina e attesi per “salvare” questo complesso anno scolastico, iniziato all’insegna del distanziamento ma presto rifugiatosi nella didattica a distanza in particolare per le superiori. Ma questi banchi, alla fine, sono arrivati? A Mortara qualcosa si è mosso, seppur non con grandi numeri e con alcune distinzioni da fare, in quanto spesso – il discorso vale anche per l’intero territorio lomellino – si è preferito richiedere banchi tradizionali e non muniti di rotelle. Al liceo Omodeo – come conferma la dirigente Stefania Pigorini – «sono arrivate 25 sedute con tavoletta reclinabile e 70 banchi normali, peccato purtroppo che manchino gli studenti. I 25 a rotelle vanno di fatto a coprire l’esigenza di una classe. Altro non sono, a mio parere, che l’evoluzione delle classiche sedie da conferenza, e nascono dall’idea di avere un’aula in cui sia possibile variare il setting». La scuola di oggi punta sulla flessibilità, anche se – aggiunge la Pigorini – «personalmente preferisco altre tipologie di aule 4.0, penso ai banchi modulari. alle spalle c’è un’esigenza reale legata alla scuola di oggi e domani, e si è scelta la strada dei banchi a rotelle». All’istituto Ciro Pollini si parla di 100 banchi, giunti una decina di giorni fa, tutti dotati di rotelle. Nelle intenzioni iniziali c’era quello di sfruttarli in particolare all’interno di alcune aule con colonne che limitano gli spazi utilizzabili. La nuova dirigente, Michela Canfora, per adesso però non si sbilancia: «I banchi a rotelle sono stati consegnati, ma sono ovviamente al momento inutilizzati. Non ho un parere preventivo a riguardo, in quanto non sono ancora stati utilizzati dagli alunni». Per quanto concerne l’Isituto Comprensivo, la dirigente Piera Varese evidenzia che «da noi sono arrivati solamente banchi normali, monoposto». Aggiunge l’assessore Gerry Tarantola: «Ci siamo portati avanti, come Comune, acquistando i banchi singoli tradizionali, in tutto circa 300, una novantina di questi è andata alla scuola primaria, il resto è stato destinato alle medie, spendendo quasi 16mila euro. Dal ministero sono poi arrivati altri banchi, sempre normali». Come accennato, anche fuori dai confini mortaresi si è in molti casi puntato sui banchi tradizionali. Per fare qualche esempio, a Vigevano il dirigente degli istituti superiori Caramuel, Roncalli e Castoldi, Matteo Loria, dichiara che «abbiamo chiesto avevo 200 banchi ma di tipo tradizionale, in legno e ferro. Niente rotelle. Sono arrivati a fine ottobre». Elda Frojo, preside del Casale, spiega che «abbiamo chiesto e ottenuto 80 banchi tradizionali», mentre Alberto Panzarasa, dirigente del liceo Cairoli, sottolinea: «In estate abbiamo preso 100 banchi tradizionali con fondi della scuola. Al ministero ne abbiamo ordinati altrettanti, sempre normali. Sono arrivati, ma non le sedie». A Robbio, infine, ne sono arrivati 100, tutti a rotelle: 50 per le medie robbiesi, altrettanti per la primaria di Confienza. 

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