Treni, i pendolari dall’assessore regionale

L’appuntamento è da segnare sul calendario. Domani, giovedì, il presidente dell’associazione pendolari Milano-Mortara-Alessandria Franco Aggio sarà ricevuto dall’assessore regionale ai trasporti Claudia Terzi. «Questa audizione è importante e attesa – afferma Aggio – perchè la prima richiesta di incontro era stata formulata a maggio del 2018. Poi per una serie di impegni e di problemi non siamo mai riusciti a incontrare l’assessore regionale. Ora finalmente ci arriviamo in un momento, tra l’altro, in cui le questioni e i problemi sul tappeto sono molto importanti, si potrebbe dire gravi per i continui disservizi che si verificano sulle linee». Nella scaletta di richieste e di chiarimenti che il presidente Aggio vorrebbe avere dalla Terzi il primo in assoluto è quello del raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara. «Non è quel che hanno bisogno domani i pendolari, me ne rendo conto, ma fin quando non si migliorano le strutture e le reti saremo sempre in queste condizioni».

Su questo tema è assodato che c’è un consenso unanime per completare il raddoppio da Albairate ad Abbiategrasso. Sono solo tre chilometri, ma è già un passo avanti. «All’assessore Terzi non possiamo chiedere di finanziare il raddoppio da Abbiategrasso a Mortara, ma vorremmo la ferma volontà politica affinchè questo sia ritenuto indispensabile. Inoltre sarebbe interessante sapere se lo ipotizzano selettivo o completo» prosegue il presidente Aggio. Dopo questo tema, però, le questioni si spostano sulla realtà che vivono periodicamente i pendolari, tutti i giorni. «Chiediamo alla Regione un monitoraggio della situazione attuale. È necessario incalzare Trenord per migliorare l’attuale servizio con una serie di impegni. Primo, abbiamo bisogno sulla nostra tratta del materiale rotabile migliore. Secondo, servirebbe una più accurata pulizia e anche questo mi sembra che non sia chiedere la luna. Terzo, la comunicazione immediata delle anomalie che avvengono sul percorso. Spesso non si conoscono le soppressioni e i ritardi. Bisogna andare in stazione per rendersene conto dai tabelloni. Quarto, la sicurezza. E qui siamo ancora all’inizio, visto che i vigilantes non sono più stati finanziati e sulla nostra linea non sono mai arrivati. Eppure il caos sui treni è spesso sotto gli occhi di tutti. E non parlo di episodi gravi ma della quotidianità di ogni giorno».

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