Il Pollini rilancia l’Agraria «Opportunità per il territorio»

Mai così tanti progetti e attività per la sezione di Agraria dell’istituto Pollini. Ha contribuito allo sforzo il nuovo laboratorio finanziato da Stato e Provincia di Pavia (costo centomila euro, aperto a settembre), ma anche la consapevolezza di poter essere destinatari di una particolare attenzione da parte della politica locale e provinciale in merito alla necessità di strutture idonee allo svolgimento delle attività didattiche e al benessere degli studenti e del personale che ogni giorno deve fare i conti con carenze e precarietà strutturali. Da qui l’idea di costruire una nuova sede per le aule, le serre e i laboratori della sezione agricoltura e ambiente nei terreni limitrofi all’Einaudi (sezione staccata del liceo, in via Ciniselli) .«In un territorio come la Lomellina  con una spiccata vocazione all’agricoltura e alla gastronomia – spiega la dirigente scolastica Elda Frojo – un istituto professionale come il nostro si deve porre al servizio del territorio in piena integrazione con lo stesso. Avere dei laboratori  moderni – continua – è essenziale per la preparazione dei nostri studenti e le loro possibilità di inserimento nel contesto lavorativo. Il grosso problema è sempre relativo agli spazi». «Inoltre l’idea di una nuova sede per l’agrario non può che essere accolta con entusiasmo». «Speriamo – conclude la preside – che le amministrazioni competenti ci diano una mano offrendoci finalmente la possibilità di una sede adeguata». Consapevoli dello sforzo in atto le attività di laboratorio e i progetti didattici coordinati dai docenti della sezione agricoltura e ambiente dell’Istituto Pollini, sono un settore che va caratterizzando sempre più il rapporto fra l’istituto professionale e il territorio. Nel laboratorio di scienze e tecnologia agrarie, curato dal professor Giuseppe Casale, sono state realizzate prove di germinazione di riso e di mais nonché lo studio delle muffe che attaccano questi cereali, con visione al microscopio. Le classi quarte del corso di Agricoltura e sviluppo rurale, guidate dal docente Andrea Pietranera nel nuovo laboratorio, hanno realizzato la trasformazione degli agrumi stagionali in confettura con la selezione, la riduzione in purea, la determinazione del pH e l’aggiunta di zucchero per ridurre l’acidità, la bollitura della purea, l’invasettamento della confettura con la dosatrice automatica e la sterilizzazione dei vasetti di confettura di agrumi ottenuti per la conservazione. Un progetto di particolare rilievo è in fase di realizzazione in collaborazione con AsMortara, per il recupero della roggia Santa Caterina. I ragazzi verranno accompagnati in un’attività multidisciplinare e abbastanza complessa. «Il progetto ha già visto lo svolgersi di alcuni incontri informativi per la fase di bonifica – spiega la dirigente Frojo – È una grande esperienza per i ragazzi, perché porterà loro sicuramente una maggior conoscenza del territorio di Mortara e allo stesso tempo potranno fare esperienza nella interazione tra la scuola e un ente come AsMortara. Un percorso di questo tipo poi coinvolge più discipline, quindi bisogna anche considerare l’approccio alle materie scolastiche non viste come singole entità staccate ma con collegamenti che le riuniscono in “blocchi”».

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