Per far nascere la Cittadella del soccorso servono almeno 800mila euro
Difficile il sostegno dei privati. Il Comune apre all’ipotesi di un mutuo
Il territorio “batte cassa” al gruppo Eni. Lo fa su due versanti, altrettanto importanti, ma dalla direzione romana del gruppo energetico tardano le risposte. «Con Provincia, Regione ed aziende locali – dice il sindaco Roberto Zucca – avevamo chiesto un’azione di sostegno per la nascita del casello autostradale a Pieve Albigola. Al tempo stesso abbiamo anche invocato una compartecipazione per la sede della Croce d’Oro. Al momento da Roma è calato il silenzio». Eni si era accollata la realizzazione degli asfalti del ponte sul Po della Geròla, in fase di ristrutturazione. La Provincia ha poi trovato autonomamente le risorse per l’intera opera, asfalti compresi, con contributi regionali e statali. Il presidente della Croce, Gianluigi Arzani, afferma: «La pandemia Covid ha rallentato tutto. Sino a quando non conosceremo la reale entità dell’auspicato sostegno di Eni non potremo decidere come avviare il piano per la nuova sede che sorgerà in via San Francesco, nell’area dove è già insediata la Protezione civile, in quella che diventerebbe una vera e propria Cittadella del soccorso». Dice il sindaco Zucca: «Prevediamo, su di un terreno comunale, la nuova sede operativa e i garage della Croce per un intervento di 800mila euro. Con il presidente Arzani ho trasmesso in primavera una richiesta alla direzione romana di Eni. Dipenderà da quanto il gruppo disporrà per il progetto. Comune ed altri sponsor farebbero il resto anche attraverso l’accensione di un mutuo».