I vent’anni del Volley Garlasco con il sogno della serie A

Venti anni fa, l’inizio di una storia bellissima. E ora c’è voglia di ripartire e riprendersi sul campo ciò che la pandemia ha tolto. Il 2021 appena incominciato sarà infatti un anno speciale per il Volley Garlasco 2001 che compirà appunto 20 anni. Il sodalizio fondato da Silvia Strigazzi raggiunge quindi un traguardo importante, in attesa della ripresa dei campionati fissata al 23 gennaio (emergenza Covid permettendo). Nel frattempo l’occasione è utile per voltarsi indietro e ripensare al percorso avviato dalla presidentessa e anima del club che oggi conta circa 300 atleti considerando le due prime squadre che militano in serie B, le formazioni giovanili e i roster satellite a Sannazzaro e Dorno (all’attivo anche una collaborazione con la Stars Volley Mortara). Tutto è partito quel 1° settembre 2001, data ufficiale della fondazione del Volley Garlasco. «E dire che siamo partiti dal nulla, io e mia sorella Paola – spiega Silvia Strigazzi – a Garlasco non c’erano squadre di volley né possibilità per i più giovani di giocare a pallavolo. A 25 anni ho seguito un corso da allenatori: avevo già fatto da catechista e caposcout, per cui ero già abituata a interfacciarmi con i giovani. Ho sempre creduto nello sport come metodo educativo e quando c’è la passione di mezzo, tutto è possibile». La crescita è stata esponenziale. «Siamo partiti il primo anno con una squadra di Minivolley e una di Terza Divisione: in tutto eravamo in 30 – va avanti la Strigazzi- poi i numeri sono raddoppiati e abbiamo preso altri allenatori. Successivamente ho continuato da sola perché Paola si è dedicata di più alla famiglia e al lavoro ma io ho voluto proseguire con l’impegno preso. Abbiamo fondato anche un settore maschile e da lì sono arrivati tanti successi vincendo diversi campionati e altrettante promozioni, fino ad arrivare al punto in cui siamo oggi con due squadre che disputano la serie B. Il merito di questo risultato va a tutti coloro che hanno lavorato sul campo e dietro le quinte: giocatori, tecnici e gli sponsor che ci supportano da anni». Tanti dunque i motivi di soddisfazione nel ventennale di vita del Volley Garlasco. «Su tutti – racconta Strigazzi – mi piace ricordare la promozione della femminile dalla B2 alla B1 strappata cinque stagioni fa, con un duello punto a punto fino all’ultima giornata. Per la maschile, nell’annata 2013-14, la vittoria del campionato di serie C, del campionato regionale e della Coppa Lombardia. Anche l’ultima stagione è stata a suo modo speciale, con la rimonta nel quarto di finale di ritorno in Coppa Italia contro Mirandola, dopo aver perso il match d’andata ed essere andati sotto di un punto nella sfida al palazzetto dello sport, dove non c’era un posto a sedere. Quello che abbiamo fatto quella sera è stato spettacolare, con un livello di pallavolo mai visto. Peccato solo che da quella sera, complice l’emergenza sanitaria, non siamo più potuti scendere in campo: ci siamo fermati con entrambe le squadre in testa ai propri campionati e l’approdo alle Final Four di Coppa. Restare fermi, per quanto doveroso, non è stato facile, soprattutto per la crescita dei più giovani». Insomma, c’è voglia di tornare al più presto in campo. Anche perché sono tanti i progetti ancora da realizzare. «Vorremmo realizzare al più presto un memorial in ricordo di Eva Marraffini, una nostra ex giocatrice recentemente scomparsa – svela Strigazzi – sono rimasta legata a tutti coloro che hanno difeso i nostri colori in passato. Mi piace ricordare alcuni atleti con un passato in serie A che sono venuti a giocare a Garlasco, nonostante non avessimo ancora la nomea attuale. Come Elisabetta Piccolo che è venuta a giocare ai tempi della C. Grande merito ai nostri tecnici: spesso sono loro a fare la differenza ad attirare nomi di alto profilo. Penso ad esempio a Maurizio Latelli, Stefano Mattioli, Vittorio Bertini e, ultimo ma non ultimo, il nostro attuale coach della maschile, Marco Maranesi. Nelle nostre scelte puntiamo soprattutto sulle persone e sulle loro qualità umane, che sono quelle che assicurano la continuità del nostro movimento».

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