Con “Ora Mamma” anziché buttare quei prodotti che non si usano più
è possibile organizzare consegne alle famiglie che ne hanno bisogno
Quando le iniziative nascono “dal basso”, cioè direttamente dalla sensibilità della gente, assumono un valore speciale. Un valore fatto di sentimenti reali, impegno, passione e voglia di esserci, di offrire il proprio contributo per aiutare il prossimo. È mossa da queste buone intenzioni che Mary Hila, una mamma residente a Mortara, lo scorso autunno ha voluto creare un gruppo social per cercare di dare una mano a genitori in difficoltà. Mary, che risiede in città insieme al compagno e alle tre figlie, è infatti fondatrice e amministratrice del gruppo denominato “Ora Mamma” (dove non a caso la prima “a” di “mamma” è sostituita da un cuore) che conta attualmente quasi 1300 iscritti e che presenta poche semplici regole: gentilezza e cortesia, rispetto per la privacy di tutti, nessuna attività di promozione o spam. Si tratta di un’aggregazione «di mamme volontarie che hanno scelto di condividere con altre mamme le coinvolgenti esperienze di donare, ricevere e aiutare il gruppo, dalla maternità all’allattamento, e la crescita dei loro bambini», come si legge nella sua descrizione ufficiale. «Lo scorso luglio – racconta la donna, che compirà 34 anni il prossimo 21 gennaio – ho partorito due gemelline, mentre la mia prima figlia ha 18 mesi. Sono quindi separate da solo un anno, e mi sono resa conto ogni giorno di più che le esigenze, con i figli, sono tantissime, dal latte ai pannolini fino a tutti gli accessori di cui si ha bisogno ogni giorno. Ho voluto così creare un qualcosa che potesse aiutare quelle mamme che vivono momenti difficili». L’obiettivo è quello di metterle in contatto: chi può donare qualcosa che magari non usa più, si pensi solo per fare qualche esempio ad abitini ormai troppo piccoli, a prodotti per l’infanzia o a giocattoli, può con un piccolo gesto sostenere genitori che non hanno la possibilità di acquistarli. «Lo scopo è quello di aiutare donne e mamme delle nostre zone e non nel reperire beni di prima necessità per i propri bimbi e per le proprie famiglie. Inizialmente facevamo direttamente consegne porta a porta – aggiunge Mary Hila – poi a causa del Covid e non potendo più spostarci tra regioni, abbiamo attivato le spedizioni». Sì, perché una delle dinamiche positive dei social è quella di poter raggiungere tutti, e così il gruppo si è sviluppato un po’ in tutta Italia: «Abbiamo utilizzato i corrieri per restare in contatto con il meridione, ormai spediamo in tutta Italia. Ci è capitato di organizzare anche delle “staffette” per far arrivare i pacchi, che alle volte sono assolutamente anonimi perché magari chi ha bisogno potrebbe vergognarsi». Come funziona, nella pratica, “Ora Mamma”? «Sia chi presenta delle necessità sia chi ha qualcosa da dare può iscriversi al gruppo o contattarmi personalmente». Alle volte vengono creati dei post per raccontare la propria storia, anche appunto in forma anonima. «Noi facciamo da tramite, ci sono molte madri che sarebbero felici di ricevere doni che altrimenti potrebbero essere lasciati in qualche cassonetto o buttati chissà dove». Così, almeno, si ha la certezza che questi prodotti andranno a persone della zona, e non solo, che hanno realmente bisogno. Chi volesse saperne di più, avesse esigenze specifiche o ritenesse di poter dare un aiuto può quindi collegarsi, su Facebook, alla pagina “Ora Mamma – Donazioni gratuite per sostegno delle famiglie”.