Ambulatori dei medici di base pieni, visite a domicilio al limite delle possibilità e Pronto soccorso intasato. È questa la sintesi del periodo di sindromi parainfluenzali che stiamo attraversando. Lo conferma il referente dei medici di base di Mortara Eugenio Gandolfi: «Mai negli ultimi anni abbiamo attraversato un periodo così difficile dal punto di vista delle malattie simili all’infuenza. Sono episodi pesanti, che durano nel tempo, e ci costringono a un superlavoro. Tutti noi medici di base di Mortara siamo veramente costretti a orari prolungati e visite a domicilio raddoppiate, come non era mai capitato». E anche al Punto di primo intervento di Mortara gli accessi, nei primi quindici giorni di febbraio, sono aumentati del 20% rispetto al mese precedente, con una media di 15 visite giornaliere. Al Pronto soccorso di Vigevano, si va dai 120, 130 accessi al giorno con picchi che toccano i 140. La paura del coronavirus c’è, ma soprattutto è il picco influenzale in corso a essere pericoloso.
Ambulatori dei medici di base pieni, visite a domicilio al limite delle possibilità e Pronto soccorso intasato. È questa la sintesi del periodo di sindromi parainfluenzali che stiamo attraversando. Lo conferma il referente dei medici di base di Mortara Eugenio Gandolfi: «Mai negli ultimi anni abbiamo attraversato un periodo così difficile dal punto di vista delle malattie simili all’infuenza. Sono episodi pesanti, che durano nel tempo, e ci costringono a un superlavoro. Tutti noi medici di base di Mortara siamo veramente costretti a orari prolungati e visite a domicilio raddoppiate, come non era mai capitato». E anche al Punto di primo intervento di Mortara gli accessi, nei primi quindici giorni di febbraio, sono aumentati del 20% rispetto al mese precedente, con una media di 15 visite giornaliere. Al Pronto soccorso di Vigevano, si va dai 120, 130 accessi al giorno con picchi che toccano i 140. La paura del coronavirus c’è, ma soprattutto è il picco influenzale in corso a essere pericoloso.