La protesta contro Sanremo arriva anche a Vigevano

Gli esponenti dello spettacolo contestano l’idea del festival in presenza  «Da un anno fermi, tiriamo a campare: andremo anche davanti alla Rai»

Anche Vigevano prende parte alla protesta contro l’organizzazione del festival di Sanremo. La rassegna al teatro Ariston di Sanremo, di cui si stanno definendo i dettagli in questi giorni, dovrebbe svolgersi dal 2 al 6 marzo, nel rispetto delle misure anti Covid-19. Usiamo il condizionale perché, al momento in cui scriviamo, non c’è ancora nulla di certo né tantomeno di ufficiale. L’ipotesi che il popolare festival della canzone italiana si possa svolgere, nonostante la pandemia in corso che fino (almeno) al 5 marzo terrà chiusi i teatri, è però bastata per far sobbalzare i lavoratori del mondo dello spettacolo, tra i più penalizzati a causa delle restrizioni dettate dal contenimento dell’emergenza sanitaria. Tra di loro c’è anche il gruppo “Attori autori”, un movimento nato sui social durante il lockdown primavarile, che raggruppa un centinaio di esponenti della categoria. Tra di loro c’è anche il popolare attore comico e cabarettista Stefano Chiodaroli, conosciuto per le partecipazioni ai programmi televisivi “Zelig” e “Colorado”, da diversi anni residente a Vigevano. «Beninteso – espone il suo punto di vista – noi saremmo anche contenti del fatto che il festival si possa svolgere perché questo significherebbe un primo segnale di ripartenza dopo la pandemia che ha messo in ginocchio anche il nostro settore. Però delle due. l’una: o si dà a tutti la stessa possibilità di lavorare, oppure queste distinzioni non hanno alcun senso. Siamo stati i primi a smettere di lavorare e ad oggi non sappiamo  quando potremo ricominciare e se ne avremo le risorse. Adesso apprendiamo che ci dovrebbe essere un pubblico di 380 persone. Se è possibile svolgere in sicurezza il festival in queste condizioni, allora lo deve essere per qualsiasi altra forma di spettacolo che rispetti i protocolli».  Da qui l’idea della manifestazione. «Andremo fisicamente a Sanremo a protestare (in maniera pacifica) contro quella che riteniamo una palese ingiustizia – prosegue Chiodaroli – se gli aiuti finanziari promessi dal governo  fossero stati puntuali,appropriati ed equi forse oggi non saremmo qui a protestare. Molti di noi si sono ritrovati a dover cercare un altro lavoro per poter sopravvivere. Anch’io mi sto guardando intorno. Siamo disposti ad andare anche davanti alla sede Rai di Milano per far valere le nostre ragioni», conclude Chiodaroli.

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