Un’altra proroga alle revisioni «Così la sicurezza è a rischio»

L’Europa ha deciso per un ulteriore slittamento di dieci mesi

«E nel 2021 il problema è forse addirittura peggiorato»

Il rischio relativo alla sicurezza lungo le nostre strade era stato lanciato verso la metà dello scorso anno, con una proroga alle revisioni dei mezzi considerata eccessiva. Il problema, anche nel 2021, è rimasto caldo: «La situazione, purtroppo, è solamente peggiorata – evidenzia Luciano Castellin, presidente dell’Unione Servizi alla Comunità di CNA Lombardia, nonché presidente del consorzio dei centri revisioni Magneti Marelli che conta trenta officine sul territorio, avente sedi sia a Mortara che a Vigevano – nel senso che ci sarà un ulteriore incremento di questa criticità. La normativa europea che è stata approvata, e che salvo decisioni diverse si applicherà direttamente anche in Italia, prevede ulteriori dieci mesi di proroga. Abbiamo provato a contrastarla a livello europeo, ma non c’è stato nulla da fare». Nel 2020 l’Italia aveva recepito dall’Europa la proroga di sette mesi con riferimento alla data di scadenza del periodico controllo dei mezzi: «Nel corso dell’ultimo anno – prosegue Castellin – si sono accavallate diverse proroghe con diverse competenze. L’Italia aveva recepito dall’Europa la proroga di sette mesi relativo alla data di scadenza (fino al 31 agosto) del periodico controllo dei mezzi, si parlava tutti i veicoli esclusi ciclomotori, motocicli e rimorchi leggeri. «Per quanto riguarda gli altri mezzi si seguivano le direttive nazionali, che parlavano di proroghe di 60 giorni delle revisioni con scadenza fino al 31 dicembre, quindi a fine febbraio scadrà questa finestra, mentre la proroga europea scade a fine marzo. Ma la Comunità europea si è portata avanti, dando altri dieci mesi a partire dal 1 settembre, parliamo quindi di una scadenza enorme. Al di là dei veicoli leggeri, parliamo anche di mezzi pesanti come autobus e autotreni, che percorrono tranquillamente 100mila chilometri l’anno. Vanno praticamente in revisione ogni anno, e così facendo si va quasi a raddoppiare questa finestra. Non c’è attenzione verso la sicurezza, a mio parere non ci si sta occupando della salute pubblica». Castellin quindi aggiunge: «Prendiamo ad esempio un pullman turistico, che di chilometri ne fa anche più di 100mila in un anno. Un numero elevatissimo. Potrei capire una proroga di 30 giorni, dieci mesi no. Noi, come società, dobbiamo presentare il bilancio e non ci viene dato un solo giorno di proroga. Tra l’altro lo slittamento di 7 mesi deciso nel 2020 non è stato applicato da tutti i paesi europei, ma solamente da tre o quattro tra cui l’Italia. Gli altri stati lo hanno disatteso, perché assurdo. L’Italia lo ha mantenuto perché la motorizzazione civile, con il personale che ha, non è in grado di coprire tutte le esigenze. Il problema esisteva già prima, il Covid ha solamente peggiorato una situazione già particolarmente complessa. Ci sono in ballo dinamiche strutturali. E legislativamente non hanno separato i mezzi leggeri, per i quali noi privati possiamo operare senza problemi, perché siamo ampiamente in grado di soddisfare le esigenze a livello nazionale. Invece abbiamo fatto sì che ci potessero essere potenziali rischi con pulmini e taxi, che a loro volta viaggiano per almeno 100mila chilometri l’anno. Siamo invece stati costretti ad adeguarci a una normativa che, oltre a mettere in difficoltà strutture già fragili per colpa della crisi, chiede di rispettare tariffe decise dallo Stato che sono ferme al 2007, quando la qualità della vita era diversa». Da ricordare che il costo della revisione dell’auto, per il cittadino, è di 66,88 euro: era stato votato in autunno un adeguamento che non peserebbe tra l’altro sulle tasche dei cittadini in quando il governo finanzierebbe un “bonus sicurezza”, ma è ancora tutto fermo per la mancanza delle firme del ministero dei trasporti e di quello delle finanze. Castellin, a nome dell’intero settore, si sente di lanciare un appello alla gente: «Il consiglio che vogliamo dare è quello di rispettare nei limiti del possibile le scadenze originarie della revisione del proprio veicolo». Sulla stessa lunghezza d’onda Alberto Soggia, titolare di Autolux: «Senza dubbio il tema è sentito, e chiama in causa tutti noi in quanto cittadini. Mi sento a mia volta di invitare tutti a rispettare il più possibile le scadenze naturali proprio perché c’è in ballo la sicurezza sulle nostre strade».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *